Stato di agitazione della dirigenza medica per «la gravità delle condizioni in cui versa la sanità siciliana». Le organizzazioni sindacali vogliono richiamare l'attenzione dell’opinione pubblica e della politica «sulla situazione di paralisi e di agonia», come scrivono in un documento che hanno consegnato stamattina ai giornalisti.
«A dieci mesi dall’insediamento del governo regionale - dicono i sindacati dei dirigenti medici - emerge un bilancio fallimentare
della programmazione e della «governance» della sanità in Sicilia. La pazienza è ormai esaurita e non è più tollerabile assistere ai quotidiani annunci di mirabilie del governo regionale in ambito sanitario a fronte di una reale paralisi del sistema». I sindacati della dirigenza medica hanno denunciato il mantenimento di commissari ormai delegittimati alla guida delle aziende sanitarie causa della grave paralisi amministrativa.
«La condizione di precarietà dei commissari - dicono - di fatto blocca una macchina amministrativa che avrebbe bisogno di programmare e governare i processi aziendali». A questo si aggiunge, «la conclamata mancanza di trasparenza nel processo di
nomina dei futuri direttori generali per i quali è assolutamente necessario avere certezza e garanzia di competenza piuttosto che
di appartenenza per non ripercorrere sentieri spartitori già visti nel passato». Dito puntato anche sulla elaborazione di una rete ospedaliera, «frutto di una politica dirigista e verticistica», da cui le organizzazioni sindacali della dirigenza medica, rappresentanti del mondo del lavoro, sono state di fatto escluse.
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