«Apprendo che la Procura ha concluso le sue indagini su di me. Ne prendo atto e sono tranquillo perché non ho commesso nulla di illecito e ho invece denunciato le gravi ruberie di altri nella società che ho amministrato facendo io risparmiare decine di milioni di euro ai siciliani». Lo dice, in una nota, Antonio Ingroia che ha ricevuto nei giorni scorsi l’avviso di conclusione dell’inchiesta a suo carico per peculato. «Sono orgoglioso - aggiunge - di essere l’unico che nella storia ha fatto scendere il bilancio di una società pubblica siciliana dalla cifra oscena di centinaia milioni di euro sperperati a discapito della comunità europea e dei siciliani onesti, fino a 7 milioni di euro. Ho denunciato alla procura di Palermo gravi misfatti, ancora aspetto di sapere l’esito delle mie denunce e che fine hanno fatto tutti quei milioni di euro erogati dalla Comunità europea e spariti nel nulla. Milioni di euro che sarebbero stati utili alle scuole, agli ospedali e alla comunità». «Si facciano pure tutte le indagini possibili su di me - continua - Non ho alcun problema, augurandomi che la procura abbia il tempo anche per leggere la recente sentenza della Cassazione a sezioni unite che di fatto esclude ogni configurabilità del reato per cui si è indagato su di me. Ma mi preme di più, invece, che si faccia chiarezza, e quindi si avvii una indagine vera, su quei finanziamenti milionari che ho denunciato appena arrivato alla guida della società. Mi auguro - conclude Ingroia - che la Procura che ha chiuso le indagini su di me, abbia almeno iniziato le indagini sui ladri che io ho denunciato. E sia soddisfatta la mia domanda di verità e giustizia».