Primo giorno di scuola per molti studenti siciliani e primo giorno di proteste. Davanti alla prefettura di Siracusa, in piazza Archimede, si è tenuto un sit-in organizzato dagli studenti dell’Istituto Enrico Fermi.
"Le condizioni dell’Istituto Fermi sono oggetto di polemica ormai dà più di due anni", dice la coordinatrice della Rete degli Studenti Medi Siracusa, Francesca Totis. "A oggi l’intero secondo piano dell’edificio è inagibile, insieme al cortile interno, e la condizione nelle classi è più che precaria visti i crolli avvenuti nel periodo estivo - continua - Ancora una volta manifesteremo il nostro dissenso come studenti sperando in una risposta puntuale da parte delle istituzioni. Nonostante siano stati stanziati 500.000 euro per l’Istituto Fermi, dei lavori di ristrutturazione non vi è cenno, e dopo anni di richieste ci siamo stancati di ricevere rassicurazioni che si rivelano puntualmente vane, mettendo in dubbio il nostro diritto allo studio".
Alle 12 a Barcellona Pozzo di Gotto, nel Messinese, altra protesta. Un flashmob presso il liceo classico "Luigi Valli" di via degli Studi. "Siamo gli studenti che ogni giorno entrano a scuola con il rischio che possa accadere il peggio. Siamo gli studenti che vedono le crepe nei muri, l’umidità al contro-soffitto, gli estintori senza alcuna manutenzione da anni. Siamo gli studenti che denunciano la mancanza di corsi di primo soccorso, la mancanza di corsi di preparazione in caso di terremoto. Domani saremo di fronte alle scuole barcellonesi con una tuta blu e degli elmetti gialli a rivendicare che non basta posticipare la data per ottenere delle certificazioni, oggi bisogna risolvere i problemi strutturali", sottolineano in una nota i manifestanti.
Per Lucio Lombardo, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia "Non è l’unica scuola in Sicilia che all’inizio dell’anno si è rivelata inagibile, nel Messinese in questo momento decine di scuole sono chiuse, molte classi saranno costrette a fare doppi turni per un tempo indefinito. Viviamo condizioni scolastiche disastrose ed ogni giorno ci troviamo sotto tetti che rischiano di crollarci sulla testa. Come può essere accettabile una situazione simile, in cui si rischia la vita dei giovani senza nemmeno porsi il problema?".
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