I migranti della Diciotti, accolti dalla Chiesa saranno "integrati". Lo ha detto il Papa nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Dublino. E ha precisato con una battuta: "Io non ho messo lo zampino", "lo zampino lo mette il diavolo". "Quello che ha fatto il lavoro col ministro dell'Interno e stato padre Aldo (Buonaiuto, ndr), e la Conferenza Episcopale. Il cardinale Bassetti era qui ma per telefono guidava" l'operazione e "padre Maffeis negoziava con il ministro". I migranti della Diciotti saranno trasferiti "a 'Mondo Migliore', a Rocca di Papa, saranno accolti lì, cominceranno a imparare la lingua e ad essere migranti integrati", ha detto il Papa. 'Mondo Migliore" è un Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas), si trova a sud di Roma sulla via dei Laghi, in precedenza era un centro congressi gestito dai padri oblati. "Integrazione come condizione per accogliere". E' questa la via da seguire per i migranti secondo Papa Francesco. Lo ha detto nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Dublino. Poi chiede di non respingere chi arriva: "Ho visto in un video che cosa succede a coloro che sono mandati indietro e che sono ripresi dai trafficanti. E' doloroso, agli uomini praticano torture, le più sofisticate. Mandarli indietro? Si deve pensare bene, bene, bene". Papa Francesco ha poi citato il modello della Svezia che ad un certo punto si è fermato perché "non aveva più la possibilità di integrazione". "La virtù della prudenza è la virtù del governante: prudenza sul numero e sulle possibilità di integrare. Il popolo che non può integrare e meglio che non riceva. Il metodo è il dialogo", ha detto ancora Papa Bergoglio con riferimento all'Unione europea. "Si deve continuare" nel dialogo, nell'accoglienza e nell'integrazione, "le soluzioni si trovano". Il caso Diciotti, ma anche lo scandalo pedofilia i temi in primo piano nella conferenza stampa di Papa Francesco che ha parlato anche di gay e di aborto. Un figlio gay? "Va accolto: il silenzio non è il rimedio. Se un figlio rivela la sua omosessualità ai genitori, questi devono "pregare, non condannare, dialogare, capire, fare spazio perché si esprimi" perché altrimenti viene meno "la maternità e la paternità". "Mai dirò che il silenzio è un rimedio. Tu sei mio figlio, sei mia figlia, come io sono tuo padre, tua madre. Parliamo. Quel figlio ha diritto ad una famiglia e non ad essere cacciato via". PEDOFILIA. "Ho letto questa mattina quel comunicato. Dico sinceramente: leggete voi attentamente quel comunicato e fate voi il vostro giudizio. Io non dirò una parola su questo: credo che il comunicato parla da sé". Così sulla lettera dell'ex Nunzio in Usa, mons. Carlo Viganò, che accusa Papa Francesco di essere da anni a conoscenza del caso dell'ex cardinale Theodore McCarrick, condannato per pedofilia. "Ho sofferto tanto ma credo che si doveva fare ascolto a queste otto persone. E' stato doloroso ma c'è anche la consolazione di poter aiutare a chiarire queste cose". Il Papa ha citato il caso di Granada, dove un gruppo di preti è stato accusato da un giovane ma poi scagionato dalla giustizia. "Quei preti erano stati condannati dai media prima del giudizio". Il Papa ha insistito sulla necessità di denunciare: "Quando si vede qualcosa parlare subito. Tante volte sono i genitori a coprire un abuso di un prete. Non credono, loro si convincono che non è vero". E ancora: "Sono stati giudicati parecchi vescovi. L'ultimo è quello dell'arcivescovo di Guam, ha fatto appello. Io ho deciso un passo molto difficile, quello di usare un privilegio che ho. Prendere su di me l'appello e non mandarlo al Consiglio. Ho fatto una commissione di canonisti che mi aiutano, mi hanno detto che in un mese sarà fatta la raccomandazione perché io faccia il giudizio. E' un caso complicato ma non difficilissimo perché le evidenze sono chiarissime. Non posso giudicare prima, giudicherò poi". ABORTO. "L'aborto non è problema religioso. E' un problema umano", si tratta di capire "l'eticità di fare fuori un essere vivente".