
Scricchiolii sono stati uditi, nella notte e stamani, provenire dal moncone est di ponte Morandi e per questo motivo, in via precauzionale, i vigili del fuoco hanno deciso di interrompere le operazioni di recupero delle masserizie e degli oggetti personali dalle abitazioni evacuate.
A dare l'allarme alcuni cittadini. E' stato escluso che fossero rumori causati dal vento e sono stati attivati accertamenti tecnici ancora in corso. La zona rossa rimane interdetta anche ai mezzi di soccorso in attesa dei risultati delle verifiche.
"I vigili del fuoco in un sopralluogo a febbraio avevano riscontrato alcune problematiche, uno stato di ammaloramento e poi la struttura competente si è mossa ad aprile. Ora mi farò mandare una relazione", ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini ad Agorà su Rai3.
Ma l'indagine sulle cause del crollo è solo agli inizi. Il lavoro dei consulenti tecnici nominati dalla procura di Genova è cominciato con il prelievo dei materiali, l'esame dei luoghi e la ricognizione fotografica in contraddittorio con gli esperti inviati dalla società Autostrade.
Dei consulenti della procura il solo professor Renato Buratti ha preso parte al sopralluogo mentre l'ingegner Pier Giorgio Malerba ha poi partecipato alla riunione conclusiva in teleconferenza. Secondo quanto appreso, sono stati prelevati significativi campioni sia di calcestruzzo che delle strutture in acciaio che verranno sottoposti a complesse analisi di laboratorio. Sarebbero state ritrovate tracce di interventi sul ponte che rimandano, secondo quanto affermato dagli esperti "a materiali non coevi". Le ricognizioni, i prelievi e la riunione sono stati tutti documentati dalla polizia giudiziaria che ha accompagnato consulenti, periti e membri della Commissione ispettiva del Mit sul cantiere.
A prima vista l'ipotesi più accreditata è che siano state una serie di concause a provocare il crollo: "Il ponte prima si è storto, poi è caduto" ha detto detto Roberto Ferrazza , presidente della commissione ispettiva del Mit al termine del sopralluogo. Il cedimento dello strallo "resta 'una' ipotesi del cedimento", ha detto ancora Ferrazza. Lo strallo è una bretella "che tiene la trave, l'impalcato su cui circolano gli automezzi: la sua rottura può essere stata determinata sia da un comportamento anomalo della trave o dal cedimento delle mensole che tengono gli impalcati. Una eventuale rottura della mensola può aver fatto girare l'impalcato e sovraccaricato lo strallo".
Ma un'altra indagine corre parallela a quella sul crollo: la polizia postale sta conducendo accertamenti per riscontrare e monitorare quanto accaduto il 14 agosto, subito dopo il crollo del ponte: per alcune ore ci sarebbe stato un traffico di tweet, probabilmente anomalo, generato dal Messico, ma anche da Mali e Oman. Il dubbio è che possa essersi trattato di troll utilizzati per un'operazione concertata per mettere in circolazione fake news o per orientare opinioni on line.
5 Commenti
Enrico
20/08/2018 11:02
Sta sempre più prendendo spazio dentro di me, la vaga impressione che alla fine chi pagherà di più , ovviamente a parte i familiari delle vittime, sarà qualche impiegatuccio amministrativo o magari qualche operaio che non ha eseguito diligentemente le ultime manutenzioni !
honhil
20/08/2018 11:15
I tecnici indagano, ma le debolezze tutte del Ponte Morandi in quel di Genova erano da anni e anni conosciute, anzi conosciutissime, e dagli addetti ai lavoro e dai precedenti governi a guida sinistra. Tutti sapevano, quindi. Ma tutti adesso negano di averlo saputo. Come chiamare questo atteggiamento? C’è una parola soltanto: impunibilità. E a garantirla era ed è il sigillo della segretezza di stato opposto su quel contratto controfirmato a quanto pare, in punta di legge, anche dal capo dello Stato. Un accordo dal sapore indefinibile che fa da contro specchio alla “trattativa Stato-mafia” su cui la procura di Palermo ha tanto indagato e istituito processi in forza di un papello fasullo. Per inchiodare la destra su responsabilità inesistenti. Mentre la vera trattativa mafiotica sembra essere proprio in quelle carte istituzionali. Con tanto di timbri, bolli e firme. Ma nessuno indagherà. O quanto meno si manterranno lontani da quelle carte criminogene.
mani
20/08/2018 11:37
in che mani siamo?capitalisti pensano a fare solo soldi infischiandosene della gente e aiutati dalla politica da chi nello stato dovrebbe controllare che pensa solo ad incarichi e prebende.e la gente muore .
Giulio
20/08/2018 17:57
Basta ormai si e capito il problema mancanza di una vera manutenzione. E che il ponte aveva dei problemi si sapeva da tempo. Anche Bertolaso lo sapeva ed ogni volta che era sopra correva x paura che crollasse quindi tutti sapevano ma nessuno interveniva.
Piero. 51
21/08/2018 03:20
Le relazioni usano sempre un linguaggio idoneo a ogni interpretazione, a me la storiella delle concause mi affascina perché tutti possono essere potenzialmente colpevoli sia concedente che concessionario ma nessuno sarà concretamente condannato. E tutto si concluderà all'italiana, statene certi.