
La tragedia del crollo del ponte Morandi di Genova porta alla mente una lunga scia di crolli di infrastrutture viarie in Italia e anche in Sicilia. Sull'Isola la vicenda più eclatante è sicuramente il cedimento di un pilone del viadotto Imera sulla Palermo-Catania, tra Scillato e Tremonzelli, che per alcuni mesi divise la Sicilia a metà.
Era il 10 aprile 2015 quando un pilone al chilometro 61 della Palermo-Catania ha ceduto a causa di una frana partita da Caltavuturo. Al momento del cedimento fortunatamente non si trovavano a transitare mezzi ma numerosi automobilisti rimasero bloccati nel tratto di strada coinvolto. Insomma, la tragedia fu solo sfiorata. E per diverso tempo per attraversare la Sicilia si doveva salire fino a Polizzi Generosa per poi scendere nuovamente verso l'autostrada.
Un anno e mezzo fa, invece, è stato chiuso il viadotto Akragas ad Agrigento, meglio conosciuto come viadotto Morandi, progettato dallo stesso ingegnere di quello crollato a Genova. Il viadotto collega Agrigento a Porto Empedocle con due corsie per senso di marcia ed è lungo quasi 4 km in massima parte sorretta da piloni. Il viadotto, costruito dopo la frana del luglio '66 ad Agrigento, è stato chiuso al traffico per cedimenti e pericolo di crolli. E un’inchiesta è stata aperta dalla procura agrigentina.
Il viadotto fu costruito su progetto dell’ingegnere Riccardo Morandi nel 1970. Lo stesso progettista realizzò nel 1968 il ponte sul Salso a Licata. E’ stato chiuso nel marzo 2015 dall’Anas per la messa in sicurezza ed era stato riaperto nel luglio dello stesso anno solo ai mezzi leggeri.
Durante quei mesi è stato sottoposto, dai tecnici dell’Anas, a carotaggi e prove di stabilità e resistenza che avrebbero dimostrato come la campata interdetta del viadotto non sia a rischio col solo passaggio di mezzi leggeri.
Nel marzo 2017 l’associazione Mareamico ha diffuso un filmato per denunciare il degrado strutturale dei piloni che sorreggono il viadotto. Nel video e nelle foto diffuse dall’associazione erano ben visibili i danni subiti dai piloni, con l’armatura di ferro scoperta dopo che il cemento si è sbriciolato. Dopo la denuncia di Mareamico la procura agrigentina aprì un’inchiesta per verificare se «il viadotto costituisca un pericolo per la pubblica incolumità».
E il sindaco di Agrigento Calogero Firetto ne chiese la chiusura. L’Anas la dispose nuovamente confermando «d’avere ricevuto richiesta di informazioni da parte della Procura sulla situazione strutturale del cavalcavia, in merito alle quali sta fornendo tutte le informazioni».
Per mesi, quest’anno, si è svolto un dibattito sulla possibilità di non ristruttura il viadotto ma di abbatterlo costruendo una viabilità alternativa. Ma l’Anas lo sta ristrutturando. Gli interventi previsti sul viadotto Morandi, Akragas I e II della statale 115 Quater, dovrebbero terminare nel 2021 con un costo di circa 30 milioni di euro.
Il 2 febbraio 2013, lungo la statale 115 che collega Agrigento con Sciacca, in territorio di Ribera, a crollare fu il viadotto Verdura che si squarciò a metà e anche in quell'occasione non si registrarono feriti solo perché qualche ora prima un'automobilista aveva segnalato un avvallamento e il ponte, in via precauzionale, era stato chiuso al traffico dalla polizia stradale.
Tragedia sfiorata anche il 7 luglio in contrada Petrulla, in territorio di Licata, sulla statale 626 che collega Campobello di Licata, Ravanusa, Canicattì: le carreggiate di un ponte si piegarono verso il basso a causa di un cedimento strutturale, toccando il fondo da un'altezza di quattro metri.
Il collassamento del viadotto provocò due incidenti che coinvolsero tre automobili: quattro i feriti lievi, tra i quali una donna incinta. L'Anas istituì una commissione d'indagine: la causa del crollo fu imputabile ad una rottura delle travi in cemento armato precompresso che sostenevano l'impalcato.
E come dimenticare il caso eclatante del viadotto Scorciavacche? Il ponte sulla statale Palermo-Agrigento, all'altezza di Mezzojuso, fu inaugurato alla vigilia di Natale 2014 e una porzione della rampa cedette dopo appena una settimana. Una vicenda che scatenò la reazione dell'allora premier Matteo Renzi e sulla quale è in corso un'inchiesta della procura. La rampa fu demolita e ancora oggi i lavori per la ricostruzione sono fermi. E' di ieri inoltre la notizia che non verrà riaperto a breve il viadotto Cansalamone a Sciacca, chiuso da sei anni.
Ma crolli più o meno gravi si sono verificati un po' ovunque in Italia, con conseguenze anche più gravi di quelli avvenuti in Sicilia. Nell'ottobre 2016 in Brianza il cavalcavia di Annone, vicino a Lecco, crollò sotto il peso di un tir che portava un carico di bobine d’acciaio. L’autoarticolato precipitando travolse le auto che stavano passando sulla strada sottostante. Il bilancio fu di un morto e quattro feriti.
Nel marzo dell'anno scorso venne giù il ponte numero 167 sull'autostrada A14 all’altezza di Camerano (Ancona), tra le uscite di Loreto e Ancona Sud. Un disastro costato la vita a due coniugi, Emidio Diomede, 60 anni, e Antonella Viviani, 54 che si scontrarono contro le macerie.
13 Commenti
Paul
15/08/2018 07:24
Pero parliamo di tav di ponte sullo stretto...
Maurizio8
15/08/2018 08:14
Quello é un altro discorso....
leonard
15/08/2018 08:23
Signori bn giorno e bn ferragosto ( anche se triste nel vedere queste immagini ). Una preghiera per queste povere vittime e le loro famiglie ma una considerazione: fosse successo in Sicilia questo dramma tutti contro i governatori, amministratori locali ed i sindaci ( Orlando sarebbe messo in croce ). E' successo in LIGURIA e va tutto bene. R.I.P. queste povere vittime
Mino il dentista
15/08/2018 09:53
Dispiace sempre quando avvengono tragedie con delle Vittime,che RIP. Ma tu credevi che solo in Sicilia si risparmia sul Cemento? Allora credevi male. Buon Ferragosto a tutti.
Massimo
15/08/2018 10:12
Sappi che tutto quello che di negativo accade in Sicilia viene visto da tutti come conseguenza di politiche mafiose e di un popolo in balìa di questi criminali.
Aldo43
15/08/2018 10:44
Le tragedie come quella di Genova, destano sinistri sospetti sulla qualità degli insegnamenti accademici di ingegneria e di architettura. Il ponte Morandi è la dimostrazione di una incultura italiana delle scienze delle costruzioni. Siamo un popolo che eccelle nelle frivolezze dele canzonette e di tutto ciò che fa spettacolo. Nell'arte delle creazioni letterarie costituiamo, noi italiani, una vera e propria levatura di.prim'ordine. Ma con i romanzi e le poesie non si realizzano opere di concretezza per rendere la vita delle comunità più agevole e sicura. Chi ha sbagliato provocando morte e disastrisce va punito con durezza senza remissioni
IO
15/08/2018 13:27
In Italia ci sono perfetti ingegneri ! Il problèma secondo me , è che sui soldi stanziati per la manuntenzione delle strutture , una bella parte va nelle tasche di questo e quello, e solo Una piccola parte va veramente usata per il materiale !!!! Quindi lavori scadenti ! Che prima o poi portano a questi disastri ...Hanno la morte di questa povera gente sulla coscienza, se coscienza hanno...
piero.51
15/08/2018 11:38
la cultura mafiosa rimane ben radicata in sicilia campania e calabria; diversi sono gli affari gestiti dalle mafie che sono stati esportati con successo nel nord italia europa dell'est e in tantissimi altri paesi.
. Marco
15/08/2018 14:17
Visto che una buona parte di questi ponti risale agli anni 60 mi sembra doveroso attuare un piano di controllo nazionale, oppure costa troppo?.
gaetano
15/08/2018 14:27
SPERO SOLAMENTE CHE ADESSO COMINCIANO SUL SERIO A CONTROLLARE TUTTI I PONTI IN PERICOLO;PERCHE NON CI TROVIAMO AL TERZO MONDO; PRENDERE PROVVEDIMENTI SERII E CONTROLLARE BENE CHI FA LE OPERE DI STRUTTURA:SENZA TRALASCIARE NULLA:
Giuseppe
15/08/2018 15:02
La Palermo messina. 40 anni per farla ed è impercorribile costata miliardi.Facciamole fare ai tedeschi da loro non cadono é sono gratis
gaetano
15/08/2018 15:46
SECONDO ME E UN PROBLEMA CHI CHI INVESTE E COMA INVESTE
Enzo50
15/08/2018 15:50
Alla fine saranno trovati i responsabili e condannati con un minimo di 20 anni.
Anna M.
15/08/2018 17:43
E' una tragedia immane. Non è la prima volta che cede un' infrastruttura.. E come tutte le volte. Come la tragedia si ripete, inizia il rimpallo di competenze, e dopo aver versato lacrime, rabbia e parole, tutto si archivia. Non si trovano mai i responsabili, e tutto cade nel vuoto. Manca la cultura della sicurezza. E non si controlla abbastanza. Non si fa abbastanza manutenzione. Serve una manutenzione costante. Il tempo usura tutto ciò che ci circonda. Le costruzioni ingegneristiche devono non solo tenere conto del tempo che passa, ma devono anche valutare il peso che una struttura dovrà sostenere nel tempo. Bisogna valutare la portata della struttura, è necessario valutare il peso che dovrà sostenere la struttura nel corso del tempo. E naturalmente, i materiali da usare non devono essere scadenti. Non si sta costruendo il trenino della Lego. Karl Marx diceva: La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa. )
Duke
15/08/2018 19:23
W i soccorritori.
viseminara( sengle, apolitica,mai stata persecutrice o minacciatrice, vera invalida, vittima di persecuzione, vittima di ingiuria e di minacce politiche)
15/08/2018 21:08
Le autostrade vanno revisionate e sottoposte a manutenzione ogni 5 0 6 anni circa. Non dopo 28 anni, ecco perché poi crollano!
Winter
15/08/2018 21:30
Nell'elenco dei crolli avvenuti in Sicilia avete dimenticato quello avvenuto se non erro nel 2009 o 2010, vi invito a verificare la data e che ha interessato una campata del viadotto Geremia sulla SS 626 Caltanissetta - Gela da non confondere con la SS 626 Dir di Licata in cui si verifico il crollo di una campata del viadotto Petrulla citato nell'articolo.