Il giovane senegalese insultato e aggredito a Partinico. Il diciottenne del Gambia offeso ad Agrigento. Le donne africane rimaste a piedi a Catania. Tre episodi protagonisti delle ultime 48 ore in Sicilia. Uno dietro l’altro. A far da sfondo un unico comun denominatore: razzismo, intolleranza, la diversità visto come valore negativo.
Casi sui quali la magistratura ha aperto inchieste che, a Partinico, hanno portato alla individuazione di un primo responsabile: un muratore che avrebbe fatto parte della banda dei sette che nei giorni scorsi ha aggredito il ragazzo di 19 anni del Senegal ospite di una comunità a Partinico, chiamato “sporco negro” mentre serviva ad i tavoli di un bar.
Casi sporadici o l’emergere di un sentimento di intolleranza in una Sicilia in cui accoglienza e convivenza sono sempre andati di pari passo?
A fare da contraltare la storia di Amir Boubaker, 22 anni, ballerino e mediatore culturale, nato a Mazara del Vallo ma di origini tunisine. Le cronache lo hanno definito un “eroe per caso” per esser riuscito a salvare dall'annegamento una ragazza che domenica si trovava all'Acquasplash a Tre Fontane.
La giovane era in piscina e quando è stata tirata fuori non respirava più. Per rianimarla Amir, lì per trascorrere qualche ora di divertimento, si è dato da fare con una infermiera e ha dato le indicazioni utili a effettuare il massaggio cardiaco prima dell'arrivo degli operatori del 118 che hanno poi trasferito in ospedale la donna che nel frattempo aveva ripreso coscienza.
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