Sono ancora fermi al largo di Pozzallo la nave Protector del dispositivo Frontex e il pattugliatore Monte Sperone della Guardia di finanza che ieri hanno soccorso un barcone con 450 migranti vicino all’isola di Linosa.
Secondo quanto si apprende non sarebbe stato ancora ufficialmente assegnato il porto sicuro per lo sbarco.
Nella notte è stata effettuata una ricognizione da parte del medico marittimo di Pozzallo, Vincenzo Morello, e altri operatori sanitari su nave Monte Sperone della guardia di finanza, sulla quale sono presenti molti minorenni. Non ci sono state evacuazioni mediche.
Alle navi saranno inoltre consegnati viveri e bevande sufficienti per almeno altre 24 ore, tra cui anche omogeneizzati, latte e succhi di frutta, per i bambini, e mascherine e vestiti per eventuali necessità. A organizzare la consegna sarà il Comune di Pozzallo, col coordinamento della Prefettura di Ragusa. Non è prevista al momento alcuna fornitura di farmaci, di cui le navi militari sono dotate.
I SOCCORSI. Una donna incinta e i suoi figli che erano a bordo del pattugliatore Monte Sperone della guardia di finanza, ancora in rada a Pozzallo, sono stati recuperati e portati a terra per assistenza medica. E' il quinto soccorso medico che è effettuato in questi giorni dalle due imbarcazioni.
Save the Children si associa alla richiesta del sindaco Roberto Ammatuna e chiede lo sbarco immediato delle persone a bordo delle due navi. L'associazione chiede che ci sia priorità ai bambini e alle persone vulnerabili che sono provati da un lungo viaggio e dal dolore.
IL DIBATTITO. Intanto il ministro dell'Interno Matteo Salvini, a proposito della nota mandata dalla Farnesina alle ambasciate Ue, resta fermo sulle sue posizioni: «Aspetto fatti e non parole - dice -, come negli ultimi anni, ma fatti concreti». Salvini ha aggiunto che si attende «uomini, soldi, revisioni delle normative, aiuto. Fatti». Salvini, infine, ha ribadito il suo plauso al premier: «Conte è veramente bravo».
Il premier Giuseppe Conte, dopo una lunga telefonata con Salvini, ha lavorato «per un accordo con gli altri paesi Ue per una redistribuzione immediata dei 450», avvertendo che se non ci sarebbero state risposte ai 450 non sarebbe stato consentito di sbarcare in Italia. Le due ipotesi alternative sono «contatti con la Libia per il loro eventuale rientro sulle coste libiche da dove sono partiti o la permanenza a bordo delle navi dove fare riconoscimenti ed esame richieste», aveva precisato Conte. Poi la risposta di Francia e Malta, che «prenderanno rispettivamente 50 persone dei 450 migranti trasbordati sulle due navi militari». A queste due si è aggiunta anche la Germania, che, secondo fonti del governo, dovrebbe accoglierne a sua volta altri 50.
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