La Procura di Caltanissetta ha chiesto il rinvio a giudizio di tre poliziotti per il depistaggio delle indagini sulla strage di via D'Amelio. L'udienza preliminare non è stata ancora fissata.
Il processo è stato chiesto per il funzionario Mario Bo, che è stato già indagato per gli stessi fatti e che ha poi ottenuto l'archiviazione, e per i poliziotti Michele Ribaudo e Fabrizio Mattei. Per tutti l'accusa è di calunnia in concorso.
Mario Bo è il funzionario di polizia che faceva parte del pool che coordinò le indagini sulla strage del 19 luglio del 1992. Mattei e Ribaudo, agenti di ps, facevano parte dello stesso gruppo investigativo. Avrebbero confezionato una verità di comodo sulla fase preparatoria dell'attentato e costretto il falso pentito Vincenzo Scarantino a fare nomi e cognomi di persone innocenti.
Un piano con un regista ormai morto: l'ex capo della task force investigativa Arnaldo La Barbera, comprimari come Bo ed "esecutori" come Ribaudo e Mattei. Il depistaggio, scoperto dalla procura di Caltanissetta che ha ricostruito la fase preparatoria dell'attentato a Borsellino, è costato la condanna all'ergastolo a sette innocenti scagionati, una volta smascherate le menzogne, dal processo di revisione che si e' celebrato a Catania.
Del ruolo di La Barbera nel depistaggio parlano diffusamente le motivazioni della sentenza del quarto processo per la strage, depositate ieri. L'inchiesta sui tre poliziotti è coordinata dall'aggiunto Gabriele Paci e dal pm Stefano Luciani.
Caricamento commenti
Commenta la notizia