L'imprenditore Antonello Montante, 55 anni, che dopo alcuni giorni ai domiciliali è finito in cella, ha chiesto ai giudici del Tribunale del riesame di essere scarcerato. Ad avanzare la richiesta sono stati i suoi legali, Nino Caleca e Giuseppe Panepinto, che oggi hanno discusso il ricorso, sostenendo che il loro assistito non ha cercato in alcun modo di inquinare le prove e sollecitando la scarcerazione o, in subordine, una misura meno pesante della custodia in carcere.
Montante era presente all'udienza e ha reso alcune dichiarazioni dicendo di essere molto provato per la situazione che sta vivendo.
Montante ha poi confermato quanto detto durante l'interrogatorio di garanzia, e cioè di avere rotto le pen drive - contenute in un sacchetto gettato da una finestra - prima che i poliziotti si recassero nella sua casa di Milano per arrestarlo, aggiungendo di non avere cercato di depistare l'indagine a suo carico e di essere estraneo alle accuse di associazione a delinquere finalizzata all'accesso abusivo ai sistemi informatici e corruzione. I giudici del Riesame faranno conoscere la loro decisione entro giovedì.
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