
Si allarga l'inchiesta della Procura di Caltanissetta su Antonello Montante. Nella lista degli indagati ci sono anche l'attuale presidente di Sicindustria Giuseppe Catanzaro e l'ex presidente della Regione Rosario Crocetta.
Ma non solo, nell'elenco figurano gli ex assessori alle Attività produttive Linda Vancheri e Mariella Lo Bello e l'ex presidente dell'Irsap (l'ente regionale per lo sviluppo delle attività produttive) Mariagrazia Brandara. «Mi è stato notificato questo pomeriggio un avviso di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Caltanissetta, sono pronta a fornire ogni chiarimento utile alle indagini, mantenendo ferma la piena fiducia nella magistratura», ha detto poi in serata Mariella Lo Bello. «In data odierna, come danno conto numerosi organi di informazione, ho ricevuto un avviso di garanzia dai magistrati di Caltanissetta ai quali fornirò ogni chiarimento e il mio più ampio contributo all’accertamento della verità», ha confermato la Brandara,
Gli indagati sono complessivamente una trentina.
L'INDAGINE SU CROCETTA. Secondo i Pm della Procura di Caltanissetta "l'associazione a delinquere" si sarebbe fondata su un patto di scambio. Crocetta, indagato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e al finanziamento illecito, avrebbe nominato gli assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, vicine a Montante, che avrebbero assicurato finanziamenti alle iniziative del presidente di Sicindustria. Quest'ultimo avrebbe ricambiato finanziando la campagna elettorale 2012 del Megafono (il movimento politico fondato da Crocetta ndr).
L'INDAGINE SU CATANZARO. Antonello Montante e Giuseppe Catanzaro, imprenditore del settore dei rifiuti, ''erano estremamente attivi nel raccogliere informazioni sul magistrato Nicolò Marino'', ex assessore regionale all'Energia e rifiuti non riconfermato, nel 2014, dopo uno dei tanti rimpasti di giunta del governatore Rosario Crocetta che si dimise e poi lanciò pesanti accuse sulle ''istituzioni che hanno coperto il sistema Montante''.
Lo scrivono i magistrati nella richiesta di misure cautelari al gip nell'inchiesta che vede indagato anche Catanzaro. Nell'ordinanza è citata anche la testimonianza di Alfonso Cicero, commissario dell'Irsap che raccontò che Catanzaro ''verso la fine del 2013 - inizi del 2014 - gli aveva confidato che Montante deteneva un dossier ed un video contenente immagini relative alla vita privata del dott. Marino e si stava adoperando per diffonderli mediaticamente al fine di delegittimare costui, che, nella sua funzione di assessore al Territorio e Ambiente, aveva assunto, come detto, posizioni di contrasto con Confindustria Sicilia e con il Catanzaro stesso nella vicenda della gestione dei rifiuti''.
Non solo: dagli atti dell’inchiesta dei pm di Caltanissetta emerge che Catanzaro, , era a conoscenza delle notizie riservate su inchieste in corso a carico di Montante. «I due - si legge nella misura cautelare del gip nisseno in riferimento a Montante e Catanzaro - parlavano tra le altre cose, del contenuto degli atti istruttori che la Procura stava eseguendo in relazione al passaggio di pen drive dal D’Agata (ex capocentro Dia pure indagato ndr) al Montante cui avrebbero assistito oltre al Venturi, anche i predetti Oddo e Bernava in diverse e distinte circostanze». «Catanzaro - scrive il gip - si mostrava già a conoscenza della vicenda significativo, in tal senso, è che si sia intromesso nel discorso del Montante facendo proprio riferimento alla 'pen drivè senza che lo stesso lo avesse menzionato».
ALTRI INDAGATI. Un vero e proprio terremoto, dunque, sconvolge la Sicilia. Un avviso di garanzia, per concorso in corruzione, è stato notificato anche al vice questore aggiunto Vincenzo Savastano, in servizio all'ufficio della polizia di frontiera dell'aeroporto di Fiumicino. Per favoreggiamento sono invece indagate due strette collaboratrici di Montante, Carmela Giardina e Rosetta Cangelosi.
Secondo gli inquirenti avrebbero aiutato l'imprenditore a distruggere alcuni documenti del suo archivio segreto, custoditi dentro una ventina di pen drive, poi nascoste in uno zaino lanciato dal balcone poco prima dell'arresto. Gli investigatori hanno recuperato anche questo materiale.
Intanto, si è avvalso della facoltà di non rispondere il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello, 55 anni, comparso oggi davanti al gip di Caltanissetta perché nei controlli tributari sarebbe stato morbido con le aziende di Antonello Montante e di Massimo Romano in cambio dell'assunzione della propria fidanzata.
L'ufficiale delle "fiamme gialle", già durante la fase delle indagini preliminari, saputo che si stava procedendo nei suoi confronti, volle rendere dichiarazioni ai magistrati inquirenti, smentendo categoricamente ogni collegamento tra la sua attività d'ufficio e il rapporto di lavoro della propria compagna presso una delle ditte di Romano. Ma i pm non gli hanno creduto e ora, su ordine del gip, si trova agli arresti domiciliari.
Per domani è previsto l'interrogatorio di Massimo Romano, il re delle catene di supermercati, un altro dei personaggi-chiave di questa vicenda di dossieraggio, spie e corruzione.
Persone:
14 Commenti
16/05/2018 19:25
una situazione molto particolare.
..
16/05/2018 21:43
Un caso per l'ispettore Gallagher
Franco
16/05/2018 21:56
Tutto quì? Semplicemente, una situazione "particolare? ma che commento è? Bisognerebbe commissariare la sicilia per i prossimi 20 anni.
Cesco1
16/05/2018 19:53
Di queste situazioni particolari il Paese ne ha subite fin troppe. Alla fine, per fortuna, anche se purtroppo a danni gia' fatti, la magistratura ci arriva sempre.
Giovanni
17/05/2018 05:39
Speriamo nel risultato.....questo è metodo mafioso invece della pistola usano i media , ma con tutto il coraggio che hanno avuto i pm di caltanisetta un caso simile (beni confiscati spa) non ha portato quasi a nulla....
Salvo
16/05/2018 21:54
Particolare ai danni del cittadino che paga il conto....andate a.......speriamo che arrivi sto governo per non avere più corrotti...
Giuseppe
16/05/2018 22:30
La verità è che si sono mangiati la Sicilia è se la stanno continuando a mangiare
Fulvio
17/05/2018 00:14
Prima o poi la giustizia divina arriva e quando arriva fa danni. Tutti questi personaggi implicati negli abusi descritti nell'articolo incapperanno nelle nuove leggi che si stanno andando a varare con il nuovo organigramma politico e da lì ne usciranno con le ossa rotte . Viva l'Italia.
Stefano
17/05/2018 00:27
Il sistema Montante coinvolgeva 80 per cento della politica regionale compresi gli organi d informazione.....adesso capisco perche molte informazioni di carattere sociale eclatanti nel mondo della Formazione non venivano divulgate...farabutti!
Filippo
17/05/2018 04:33
Cercasi gente onesta.......please,pretty please
sergio
17/05/2018 06:23
Io invece penso che questa e' una situazione normale nel senso che l'Italia è piena di questi casi simili che non conosciamo e non conosceremo mai. Paese marcio dalle Alpi e fino a Lampedusa.
W antimafia
17/05/2018 07:35
Se fossi in Giletti me lo inviterei di nuovo a Crocetta, non si sa mai ha altri comunicati da fare.
Giuseppe 18
17/05/2018 08:07
Tutto il sistema Antimafia ... va rivisto partendo da zero
nike
17/05/2018 08:18
Lo ribadisco la regione Sicilia deve essere commissariata buttare fuori tutta questa gentaglia che ha fatto gli interessi propri
Nino
17/05/2018 08:23
Sembrerebbe che Creocetta sia stato eletto a suo tempo governatore con il supporto determinante di Montante . Eppure Crocetta è stato fortissimamente voluto e votato da tutte le sinistre unite ed in particolarmodo da queller radicali movimentiste antagoniste collettivi militanti attivisti ecc.ecc. Insomma i cosiddetti "paladini della democrazia " avevano scelto come loro idolo Crocetta e il suo governo. Dopo 5 anni le stesse sinistre lo hanno scaricato e non lo hanno più ricandidato prendendo le distanze da quel personaggio che prima ritenevano garanzia di leglità. Oggi divebbero chiedere scusa e avere vergogna per quella scelte. Credo che le indagini ci riserveranno ancora molte sorprese.
Alvin
17/05/2018 11:58
Vediamo cosa ne pensa il nuovo presidente della commissione antimafia Fava.
Sasa
17/05/2018 12:43
E bravi i ladroni.... erano bravi nel nominarsi palafini della giustizia e, invece, sono uno più corn*** dell altro