CATANIA. Era una bulgara di 30 anni, N. M., la donna, il cui corpo semivestito è stato trovato ieri in uno stabilimento balneare della Plaia di Catania. L’ha identificata la squadra mobile della Questura grazie anche al ritrovamento della fotocopia di un vecchio documento. Secondo gli investigatori la donna potrebbe essere stata coinvolta in un giro di prostituzione, nel cui ambiente potrebbe essere maturato il delitto. Se questa tesi fosse confermata potrebbe essere stata vittima o di un 'cliente' o di un 'protettore'. La donna presenta lesioni alla testa e al volto e aveva vistose tracce di sangue quando è stata trovata senza documenti e pochi abiti addosso. I primi accertamenti medico legali eseguiti dal dottore Cataldo Raffino hanno accertato che la morte risale ad almeno tre giorni fa ed hanno escluso violenze sessuali sulla vittima. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta per omicidio col sostituto Antonino Fanara del dipartimento reati contro il patrimonio e le persone, coordinato dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo. Le indagini della polizia sono state avviate dopo la segnalazione di una turista straniera che ha avvisato la guardia di finanza della presenza del cadavere sulla spiaggia della Plaia. Il corpo è stato trovato 'appoggiato' su muro, come se la vittima fosse stata 'seduta', in mezzo ad un cumulo di spazzatura. La Procura ne ha disposto il trasferimento nell’obitorio dell’ospedale Garibaldi-Nesima in attesa di disporre l’autopsia.