Lunedì 18 Novembre 2024

Casa all'asta, sul divano trovato il corpo del proprietario morto 9 mesi fa

Schio, in provincia di Vicenza

VICENZA. La sua casa era finita all’asta, ma nessuno si era accorto che il cadavere del proprietario da nove mesi si trovava sul divano nel soggiorno: a scoprire il corpo di Walter Dal Zotto, vicentino di 42 anni, è stato l'ufficiale giudiziario quando è entrato nell’alloggio. La morte, come riportano i giornali locali, viene fatta risalire ai mesi di giugno-luglio dello scorso anno e sarebbe stata provocata da un malore. Ogni giorno l’uomo, decritto come una persona solitaria, percorreva a piedi la strada tra Schio, dove dormiva, e Valli del Pasubio per trascorrere le sue giornate in quell'alloggio acquistato anni fa e al quale era molto legato. Una vita solitaria condivisa con pochi amici e lontano dai parenti, con i quali aveva allentato i rapporti dopo la morte della madre. Proprio a causa delle difficoltà economiche, Dal Zotto non era più riuscito a pagare le rate del mutuo e la casa era stata posta all’asta per 27 mila euro. Aprendo la porta dell’alloggio in vista della vendita all’incanto, l’ufficiale giudiziario ha scoperto il cadavere semi-mummificato dell’uomo in una delle stanze del piccolo alloggio. In via Molin Masi a Valli del Pasubio, dove è stato trovato il cadavere di Zotto, la postina ha suonato più di due volte e per mesi interi, ma dall’altra parte non è arrivata mai nessuna risposta. La donna ha raccontato di aver depositato la posta sull'uscio, dal momento che così le era stato ordinato, ma di non aver mai ricevuto risposta al campanello. Nella contrada l’uomo era conosciuto tutti e in molti in più occasioni lo avevano aiutato, ma nessuno si è preoccupato della sua assenza. Assenza che i familiari, il padre e un fratello in particolare, che risiedono a Schio, non hanno neanche sospettato visto che Zotto da tempo aveva interrotto qualsiasi contatto con loro. "La sua morte fa male perché rappresenta l’ennesimo fallimento - commenta il sindaco Armando Cunegato - di una società che alimenta senza pregiudizi l’indifferenza e la solitudine".

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