Ilaria Alpi, 3 milioni di risarcimento per Omar Hassan: il somalo accusato ingiustamente dell'omicidio
ROMA. Tre milioni di euro per essere stato in carcere quasi 17 anni da innocente. Cinquecento euro per ognuno dei 6.363 giorni in cui Hashi Omar Hassan - condannato per essere uno dei componenti del commando che il 20 marzo 1994 assassinò gli inviati del Tg3 Ilaria Alpi e Miran Hrovatin e poi assolto in un processo di revisione - è stato arbitrariamente privato della libertà. A disporre il risarcimento per ingiusta detenzione è stata la Corte di Appello di Perugia, come confermato da uno dei legali di Hassan, l'avvocato Antonio Moriconi. Ad accusare il somalo fu un suo connazionale Ahmed Ali Rage, detto Gelle; proprio grazie alla sua testimonianza la Corte di Assise di Appello di Roma condannò Hassan a 26 anni di carcere, sentenza poi diventata definitiva con il giudizio in Cassazione. Alla fine del 1997 il testimone sparì da Roma e venne molti anni dopo rintracciato in Inghilterra da "Chi l'ha visto": all'inviata del programma, Gelle ammise di aver dichiarato il falso, ossia che non si trovava sul luogo del duplice omicidio e di aver accusato Hassan in quanto "gli italiani avevano fretta di chiudere il caso". In cambio della sua testimonianza, spiegò il somalo, ottenne la promessa che avrebbe lasciato il paese africano, dove la situazione sociale era tesissima. Il 19 ottobre 2016, al termine del processo di revisione, la Corte di Appello di Perugia ha assolto definitivamente Hassan, stabilendo poi il maxi-risarcimento. "Nella sentenza di assoluzione - ha sottolineato Chi l'ha visto? - la Corte di Perugia ha parlato esplicitamente di 'attività di depistaggio di ampia portata', sui quali la madre di Ilaria Alpi ha chiesto che si faccia luce. La procura di Roma ha invece avanzato una richiesta di archiviazione dell'inchiesta". A 23 anni dagli omicidi, la Procura, infatti, è tornata a chiedere l'archiviazione del procedimento per l'impossibilità di risalire al movente ed ai killer ed anche perché per piazzale Clodio non c'è alcuna prova dei presunti depistaggi. Dieci giorni fa, il 20 marzo, nel giorno del 24/o anniversario dell'assassinio, M5s e Liberi e Uguali hanno chiesto una nuova commissione parlamentare d'inchiesta e si è svolta davanti alla sede Rai di Saxa Rubra la manifestazione #NoiNonArchiviamo, voluta da Fnsi, Usigrai e Cdr del Tg3, alla quale hanno partecipato la presidente Monica Maggioni e il direttore generale Mario Orfeo. Bisognerà aspettare l'udienza in programma il 17 aprile, per sapere come il giudice si pronuncerà sulla richiesta d'archiviazione avanzata dalla procura.