ROMA. «Ringrazio la provincia di Agrigento per l'impegno di accoglienza e integrazione dei migranti». Papa Francesco durante l'Angelus ringrazia la città siciliana, rivolgendosi a una gruppo di Agrigento presente in piazza San Pietro, per il lavoro svolto in questi anni nella gestione degli sbarchi e del fenomeno migratorio.
«Oggi si celebra in Italia la Giornata per la Vita e mi associo al Messaggio dei Vescovi ed esprimo il mio apprezzamento e incoraggiamento alle diverse realtà ecclesiali che in tanti modi promuovono e sostengono la vita, in particolare il Movimento per la Vita, di cui saluto gli esponenti qui presenti. Non tanto numerosi. E questo preoccupa me», ha detto il Papa all’Angelus, sottolineando che sono poche le persone che combattono per la vita mentre si diffonde "la cultura dello scarto".
«Ognuno può dire concretamente 'no' alla violenza per quanto dipende da lui o da lei. Perché le vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti!», ha detto il pontefice, lanciando l’appello per il digiuno per la pace e spigando che cosa può fare ciascuno: pregare e respingere la violenza.
«Dinanzi al tragico protrarsi di situazioni di conflitto in diverse parti del mondo, invito tutti i fedeli ad una speciale Giornata di preghiera e digiuno per la pace il 23 febbraio prossimo - lancia l'appello Bergoglio -, venerdì della Prima Settimana di Quaresima. La offriremo in particolare per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan», invitando «anche i fratelli e le sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi a questa iniziativa».
«Il nostro Padre celeste ascolta sempre i suoi figli che gridano a Lui nel dolore e nell’angoscia - ha sottolineato -, 'risana i cuori affranti e fascia le loro ferite' (Sal 147,3). Rivolgo un accorato appello perché anche noi ascoltiamo questo grido e, ciascuno nella propria coscienza, davanti a Dio, ci domandiamo: 'Che cosa posso fare io per la pace?'. Sicuramente possiamo pregare».
«L'annuncio del Regno di Dio da parte di Gesù ritrova il suo luogo più proprio nella strada. Ai discepoli che lo cercano per riportarlo in città», Lui risponde: «Andiamocene altrove, nei villaggi vicini, perché io predichi anche là», ha ricordato Bergoglio sottolineando che «questo è stato il cammino del Figlio di Dio e questo sarà il cammino dei suoi discepoli e dovrà essere il cammino di ogni cristiano. La strada, come luogo del lieto annuncio del Vangelo, pone la missione della Chiesa sotto il segno dell’'andare', la Chiesa in cammino, del 'movimentò e mai della staticità».
«Gesù non è venuto a portare la salvezza in un laboratorio, non è staccato dalla gente ma sempre in mezzo alla folla», ha ricordato Papa Francesco.
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