MILANO. E’ terminato il periodo di accertamento della morte cerebrale per Giancarlo Barbieri, 62 anni, uno degli operai coinvolti nell’incidente alla Lamina avvenuto martedì, che ha provocato la morte di altre tre persone, compreso suo fratello Arrigo. I medici dell’ospedale San Raffaele hanno quindi decretato la morte dell’uomo anche dal punto di vista legale. L’azienda «Lamina» ha un forno che si trova a due metri sotto il livello stradale, è utilizzato per la fusione di materiale ad altissime temperature. Due gioni fa i quattro operai - Marco Santamaria di 43 anni, Giuseppe Setzu, di 49, Arrigo Barbieri di 58, e Giancarlo Barbieri, di 62 - avevano il compito di occuparsi della manutenzione ma poco dopo aver iniziato il lavoro, restando all’esterno del forno, sono stati avvolti dalle esalazioni tossiche. Erano le 16.50, altri due dipendenti - Alfonso Giocondo di 48 anni e Costantino Giampiero di 45 - si sono accorti di cosa stava accadendo e hanno dato l’allarme dopo aver tentato di aiutare i colleghi. Sono i due ricoverati in condizioni meno gravi alla clinica Città Studi.