CATANZARO. Miete ancora vittime il virus H1N1, l’influenza di stagione che si sta diffondendo nel nostro Paese colpendo, in particolare, bambini e persone anziane, e che aveva fatto già registrare almeno 4 decessi e 13 casi gravi in Puglia. E’ di oggi la morte accertata da virus H1N1 di una donna di 62 anni che si trovava ricoverata nell’ospedale di Lamezia Terme, persona affetta, secondo quanto riferiscono fonti ospedaliere, da una serie di patologie, un quadro clinico particolarmente difficile che il virus dell’H1N1 ha contribuito a complicare ulteriormente. Un’altra persona di sesso maschile è ricoverata sempre a Lamezia per la stessa patologia e viene tenuta sotto stretta osservazione. La Calabria, tra l’altro, è tra le cinque regioni italiane più colpite dall’influenza.
Il virus H1N1, intanto, si diffonde ed i casi segnalati si fanno sempre più numerosi. Emblematico è quello che riguarda una donna di 38 anni, Daria Aime, di Castelletto Stura, nel Cuneese, rimandata a casa dal pronto soccorso dell’ospedale di Cuneo. E' successo ieri sera, ma il caso è stato reso noto solo oggi. La donna era giunta nel nosocomio dopo avere avvertito i sintomi dell’influenza. Un volta rientrata a casa è deceduta in serata. Inutile si è rivelato l’intervento del 118. La Procura della Repubblica di Cuneo ha aperto un fascicolo e disposto l’autopsia per chiarire le cause della morte.
Potrebbe essere vittima di influenza anche una donna di 46 anni deceduta ieri sera nella sua abitazione di Rho (Milano). Per risalire alle cause del decesso il Pm della Procura di Milano Adriano Scudieri ha deciso di aprire un fascicolo, disponendo l’autopsia sul corpo della vittima.
Due casi «particolarmente severi» di virus H1N1 sono stati intanto registrati negli ultimi giorni alla Spezia. Le persone colpite dal virus sono un uomo e una donna ultracinquantenni che sono ricoverati da un paio di giorni nell’ospedale "Sant'Andrea". Sono residenti nello Spezzino e, secondo quanto è stato accertato, non hanno effettuato viaggi all’estero nell’ultimo periodo.
I sintomi riscontrati nei due pazienti spezzini sono gli stessi di una qualsiasi influenza, ma più gravi, con febbre elevata e insufficienza respiratoria. Entrambi i pazienti vengono trattati con antivirali e antibiotici di copertura, ma le loro condizioni permangono «estremamente severe».
Notevole è l’impegno, in questo periodo, dei pediatri di famiglia, considerato l’alto numero di bambini colpiti. «I pediatri di famiglia sono ancora una volta il perno sul quale si regge l’assistenza e la sicurezza dei piccoli pazienti», ha sottolineato Antonio D’Avino, segretario provinciale della Federazione italiana medici pediatri di Napoli. La media è di più di 50 visite ambulatoriali al giorno per ciascun pediatra di famiglia e di circa 80-100 telefonate ricevute da parte di genitori preoccupati per la salute dei loro figli.
Caricamento commenti
Commenta la notizia