ROMA. Ogni anno sono sempre di più i sindaci delle città che cercano di contrastare i botti di capodanno, con apposite ordinanze che bandiscono questa usanza per privilegiare la sicurezza della città e dare un chiaro segnale di attenzione verso il mondo degli animali. Ad aderire all'appello del WWF è, in primis, il comune di Sant'Agnello con l'ordinanza anti-botti che prevede fino a 500 euro di multa ai trasgressori. Con apposita ordinanza sindacale il sindaco di Sant'Agnello ha disposto delle misure di prevenzione dei rischi derivanti dall'utilizzo di materiale pirotecnico in occasione dei festeggiamenti per il Capodanno 2018. Ma sono anche tanti altri i sindaci in Italia che stanno emanando ordinanze analoghe che vietano "l'accensione ed i lanci di fuochi d'artificio, lo sparo di petardi, lo scoppio di mortaretti, razzi ed altri artifici pirotecnici in tutte le vie, piazze o aree pubbliche dove transitano o siano presenti delle persone in considerazione degli oggettivi pericoli per le persone, dei rumori molesti causa di disagio e oggetto di lamentele da parte di molti cittadini e del fatto che botti, petardi e fuochi sono causa di stress, morte, ferimenti e traumi per cani, gatti, animali domestici ed uccelli". "L'ordinanza 'anti-botti' è un segno di civiltà - dichiara Claudio d'Esposito Presidente del WWF Terre del Tirreno -. Sempre più persone ci segnalano ogni anno i disagi patiti dai loro animali, che al rumore dei fuochi di capodanno impazziscono correndo il rischio di subire gravi conseguenze. I fuochi artificiali possono essere infatti causa di morte, ferimenti e traumi per animali sia domestici che selvatici. Ma sebbene sia acclarato che l'esplosione dei botti produce effetti collaterali agli animali oltre che agli umani, tuttavia, non tutti vogliono rinunciare a questa biasimevole tradizione soprattutto al sud. Ma c'è dell'altro: la quantità di veleni diffusi nell'aria dall'esplosione di fuochi è particolarmente nociva e contiene valori non trascurabili di potassio, stronzio, bario, magnesio, alluminio, zolfo, titanio, manganese, rame, cromo e piombo. E' dimostrato come la notte di capodanno si registri un inquinamento dell'aria, con particolare riferimento alle polveri sottili, superiore a quello dell'attività di un anno di numerosi inceneritori".