ROMA. Li hanno identificati in poche ore, analizzando le immagini delle telecamere poste all’interno dello stadio Olimpico. Sono 15 gli ultras della Lazio, colti mentre attaccano ad un vetro della curva Sud e vicino ai bagni, le immagini di Anna Frank con indosso la maglietta della Roma nel corso della partita che domenica sera ha opposto la Lazio al Cagliari. L’indagine avviata dalla Procura di Roma ha portato ad individuare i responsabili dell’azione antisemita: tra loro ci sono anche due minorenni, uno è un tredicenne. Nel procedimento si procede per istigazione all’odio razziale così come previsto dalla legge Mancino che prevede condanne da 1 a 4 anni. Dal punto di vista amministrativo, invece, i responsabili del blitz rischiano fino ad 8 anni di Daspo.
In base a quanto filtra dagli ambienti investigativi alcuni degli identificati fanno parte del gruppo degli Irriducibili e avrebbero precedenti specifici, non sarebbero quindi nuovi ad azioni illecite all’interno degli stadi. La «caccia» ai responsabili proseguirà anche nei prossimi giorni: obiettivo di chi indaga è dare un nome a chi si è macchiato di questa odiosa iniziativa condannata anche dal presidente della Repubblica. Presto in Procura la Digos invierà a piazzale Clodio una seconda informativa sugli accertamenti svolti.
Se l’attività di indagine ha portato già dei risultati non si placano le polemiche anche legate all’apertura della curva tradizionalmente destinata ai tifosi della Roma dopo la squalifica di quella biancoceleste per gli ululati razzisti nel corso della partita con il Sassuolo. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si dice «basito» da quanto avvenuto. «Tutta la dinamica - afferma il numero uno del Coni - nasce dal fatto che hanno avuto l’opportunità di andare in un’altra curva quando la loro era stata squalificata. Questa è una procedura a dir poco singolare». Per il massimo dirigente dello sport italiano in questo modo la squalifica imposta ad un settore dello stadio è stata vanificata. «E' una dinamica - ha aggiunto Malagò - che non riguarda organi di giustizia del Coni ma l’ordinamento del mondo del calcio. Probabilmente questa cosa o l’hanno sottovalutata o gli è sfuggita dal radar. Indubbiamente hanno danneggiato una squadra che sta giocando bene. Queste cose, anche se fatte da pochi protagonisti rispetto al numero della tifoseria, ti lasciano letteralmente basito».
Sull'opportunità di aprire la «Sud» ai propri tifosi il presidente della Lazio, Claudio Lotito, non accetta strumentalizzazioni. «E' stata fatta apposta per combattere il razzismo - ha commentato il presidente del club biancoceleste -. Non è stato un escamotage dopo la chiusura della Nord è ora di finirla, che in un momento favorevole si utilizzi qualsiasi strumento per denigrare la società».
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