BOLOGNA. Lo scorso anno ha fatto solo un giorno di scuola poi ha usufruito della legge 104 per assistere un parente malato, richiesta legittima poiché la legge lo consente, e adesso chiede l'aspettativa di tre anni, pagata, per fare un dottorato di ricerca. E' la storia di un professore che insegna all'istituto Salvemini di Casalecchio di Reno.
Un dottorato di ricerca che l'insegnante non ha intenzione di svolgere nell'Ateneo di Bologna, bensì in un’università telematica con sede a Malta. E così il professore per seguire questo dottorato via web, ha chiesto alla scuola dove è stato assunto di avere lo stipendio per tre anni e di non insegnare. Anche questa richiesta legittima e consentita dalla legge. Ma non solo. Le norme permettono all'insegnante di chiedere pure lo stipendio, se il dottorato di ricerca è senza borsa. Per svolgere un dottorato di ricerca in un’università telematica straniera bisogna pagare e non sono previste borse, quindi il professore ha chiesto di assentarsi dal Salvemini tutti e tre gli anni del dottorato con tanto di stipendio.
Ma il preside dell'istituto si è opposto, appellandosi a una normativa del 2010 introdotta dal ministro Gelmini, in base alla quale l’aspettativa viene concessa previa verifica della compatibilità con le esigenze di servizio dell’amministrazione. Il dirigente scolastico si aspetta già un ricorso da parte del docente. La vicenda, quindi, potrebbe arrivare in un'aula di tribunale.
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