PALERMO. Con un reato informatico ogni 496 abitanti la Sicilia è una delle regioni meno colpite dai criminali della rete. A precederla soltanto la Puglia con un rapporto di 1 a 503, mentre quella più colpita è la Liguria (1/246). Se si guarda la situazione interna, ancora meglio va in cinque province su nove, dove l'indice rilevato è inferiore alla media regionale. Tra queste spiccano Enna (1/690) e Agrigento (1/620). La peggiore, invece, è Siracusa (1/431). È quanto emerge da un’analisi condotta da DAS, compagnia di Generali Italia specializzata nella tutela legale.
Il dato siciliano, tuttavia, non deve trarre in inganno. Il trend, infatti, è in crescita anche qui. Negli ultimi cinque anni la percentuale di violazioni denunciate all’autorità giudiziaria è aumentata del 35%. Inoltre, molti casi rimangono sommersi. Basti pensare che buona parte dei reati informatici investono soprattutto la sfera intima delle persone, come ad esempio nel caso della cosiddetta sextortion, ovvero l’estorsione commessa in seguito allo scambio o al furto di materiale a sfondo sessuale. Situazioni che spesso suscitano paura e vergogna e di fronte alle quali le vittime non riescono a reagire.
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