CITTA' DEL VATICANO. «Quando non ci si aggrappa alla parola del Signore, ma per avere più sicurezza si consultano oroscopi e cartomanti, si comincia ad andare a fondo». Così il Papa oggi all’Angelus, commentando l’episodio evangelico di Gesù che cammina sulle acque del lago di Galilea e salva Pietro dall’affondare a causa del vento. Francesco ha esortato «a perdurare ben saldi nella fede per resistere alle bufere della vita, a rimanere sulla barca della Chiesa rifuggendo la tentazione di salire sui battelli ammalianti ma insicuri delle ideologie, delle mode e degli slogan». «Il Vangelo di oggi ci ricorda che la fede nel Signore e nella sua parola non ci apre un cammino dove tutto è facile e tranquillo; non ci sottrae alle tempeste della vita», ha osservato il Pontefice. «La fede - ha aggiunto - ci dà la sicurezza di una Presenza che ci spinge a superare le bufere esistenziali, la certezza di una mano che ci afferra per aiutarci ad affrontare le difficoltà, indicandoci la strada anche quando è buio. La fede, insomma, non è una scappatoia dai problemi della vita, ma sostiene nel cammino e gli dà un senso». Secondo papa Bergoglio, «questo racconto del Vangelo contiene un ricco simbolismo e ci fa riflettere sulla nostra fede, sia come singoli, sia come comunità ecclesiale. La comunità ecclesiale ha fede? Com'è la fede di ognuno di noi e della nostra comunità? La barca è la vita di ognuno di noi ma è anche la vita della Chiesa; il vento contrario rappresenta le difficoltà e le prove». E le invocazioni di Pietro a Gesù, «assomigliano tanto al nostro desiderio di sentire la vicinanza del Signore, ma anche la paura e l’angoscia che accompagnano i momenti più duri della vita nostra e delle nostre comunità, segnata da fragilità interne e da difficoltà esterne». «Questo episodio è un’immagine stupenda della realtà della Chiesa di tutti i tempi - ha concluso -: una barca che, lungo l'attraversata, deve incontrare anche venti contrari e tempeste, che minacciano di travolgerla. Ciò che la salva non sono il coraggio e le qualità dei suoi uomini: la garanzia contro il naufragio è la fede in Cristo e nella sua parola. Su questa barca siamo al sicuro, nonostante le nostre miserie e debolezze, soprattutto quando ci mettiamo in ginocchio e adoriamo il Signore": come i discepoli che, alla fine, «si prostrarono davanti a lui dicendo: 'Davvero tu sei il Figlio di Dio!», ha detto ancora il Papa, ripetendo poi con i fedeli quest’ultima frase.