Roghi: Palermo ed Enna le più colpite, a Canicattì ancora fiamme nel centro di raccolta differenziata
PALERMO. Sono 47 gli incendi divampati oggi in Sicilia. Le zone maggiormente colpite sono le province di Enna e Palermo. In provincia di Palermo il rogo più vasto è divampato tra Chiusa Sclafani e Campofiorito. Centinaia di ettari di bosco sono andati in fiamme nelle contrade Santa Venere e Parrina. Per domarli sono intervenuti i canadair e gli elicotteri. Altro incendio è scoppiato in contrada Mirto, a Monreale dove sono entrati in azione due mezzi aerei con oltre 70 lanci di acqua. Interventi aerei anche a Santa Cristina Gela, in contrada Pianetto. Vigili del fuoco e forestali sono impegnati in contrada Finocchiaro a Belmonte Mezzagno, in contrada Gurra a Chusa Sclafani a Partinico e a Bagheria. In questo caso non sono previsti interventi aerei. L'altra zona colpita è quella di Enna con cinque incendi con richieste di intervento aereo. A causa dell'incendio che, da tre giorni, brucia le campagne, dopo la strada statale 117 bis, che collega Piazza Armerina ad Aidone, l'Unità di crisi della Prefettura ha stabilito la chiusura della ss 288, la strada Piazza Armerina-Aidone. Evacuate numerose abitazioni in contrada Castani, alle porte di Valguarnera, mentre stanotte la Forestale ha salvato un uomo che si era recato nella propria casa di campagna, in contrada Rossomanno, e sorpreso dalle fiamme, era rimasto intrappolato. Centinaia i lanci effettuati dai mezzi aerei che da tre giorni pattugliano la zona, mentre è arrivato oltre ad un canadair l'elicottero della Forestale che lancia 9000 litri d'acqua alla volta. E' atteso ora l'arrivo di un'autobotte dell'esercito. A Catania i roghi sono stati sette, ad Agrigento due, A Trapani uno, a Caltanissetta quattro, due a Ragusa e due a Siracusa. Fumo acre continua a rendere irrespirabile l'aria a Canicattì, nell'Agrigentino. A distanza di oltre 24 ore dal vasto incendio che ha interessato un'ampia porzione del Centro raccolta differenziata di contrada Calandra all'interno del centro abitato le fiamme continuano ad autoalimentarsi con quanto rimasto sul luogo del rogo. Nonostante il massiccio intervento dei vigili del fuoco di Canicattì ed Agrigento ancora adesso il materiale inquinante con parti plastiche ed altro materiale facilmente infiammabile continua a bruciare.