ROMA. "A oggi in Italia il quadro normativo in vigore garantisce ai corrotti e ai collusi una sostanziale impunità", lo ha detto il magistrato Antonino Di Matteo nel suo discorso in Aula Giulio Cesare in Campidoglio in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Roma. "Mi occupo da oltre 25 anni di indagini e processi di mafia - ha aggiunto Di Matteo, passato alcuni mesi fa dalla procura di Palermo alla Direzione nazionale Antimafia -: è nel Dna delle mafie italiane, soprattutto di Cosa Nostra, la ricerca esasperata del rapporto con il potere politico, imprenditoriale e anche talvolta con quello ecclesiastico-religioso. Senza quei rapporti le mafie sarebbero facilmente debellabili". "Non si è compreso che il sistema criminale con cui oggi ci dobbiamo confrontare - ha sottolineato - è integrato tra metodi mafiosi e sistema corruttivo". Il magistrato ha poi sottolineato che contro le mafie "pur avendo vinto molte battaglie non riusciamo a vincere la guerra".