Altra giornata di incendi in Sicilia, a Taormina fumo e caos in autostrada: le auto invertono la marcia
MESSINA. Ancora una giornata di incendi in Sicilia. Il fumo che ha invaso l'autostrada A18 per le fiamme alte sulle colline nella zona di Taormina, dove si sono formati diversi focolai d'incendio, ha creato panico tra gli automobilisti che hanno invertito la marcia. Per allontanarsi dai roghi e dal fumo spinto dal forte vento, le auto hanno fatto una improvvisa inversione in maniera autonoma, procedendo nel senso opposto. Molti automobilisti hanno chiamato con i telefonini la polizia stradale che non appena è giunta nella zona ha chiuso il tratto di autostrada tra Giardini Naxos e Roccalumera e ha gestito la circolazione, fino alla riapertura. Vigili del fuoco e personale della Protezione civile hanno cercato di spegnere i roghi e dare assistenza alla popolazione. Anche nella zona tirrenica nei pressi di Tindari il fumo è arrivato in autostrada sulla A20 Messina Palermo, dove la circolazione è stata interrotta per mezz'ora. Critica la situazione anche nel catanese: gli incendi stanno hanno minacciato abitazioni e capannoni nei comuni di Palagonia, Grammichele e Caltagirone. Fiamme anche in una zona a monte del paese di Castellammare del Golfo. Sul posto sono intervenuti gli uomini e i mezzi della Forestale insieme a due squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale di Trapani. Intanto, in attesa della stima dei danni dopo il devastante incendio che ha bruciato parte della pineta di Chiaramonte Gulfi, nel Ragusano, arrivano le prime proposte di imprenditori e amministratori. Martedì è previsto un vertice a Palermo indetto dal governatore siciliano Rosario Crocetta. Ma gli imprenditori privati fanno prima a trovare soluzioni. "Adottiamo il bosco e ripopoliamo le parti distrutte dalle fiamme con alberi da frutto", dice Giovanni Leonardo Damigella, amministratore delegato della Mondial Granit, azienda di marmi che esporta in tutto il mondo, che pensa "di adottare una parte della pineta distrutta, 10-20 ettari di terreno da adibire a bosco fruttifero, impiantando alberi da frutto tipici della Sicilia, come il gelso o il melo siciliano". "Anche oggi la Sicilia è in fiamme, da Taormina a Castellamare del Golfo. Ieri abbiamo assistito all'ennesima sceneggiata del presidente Crocetta che ha versato le solite lacrime di coccodrillo parlando di incendi dolosi per cercare di farci dimenticare le gravi responsabilità della Regione per questi disastri ambientali". Lo dice Gianfranco Zanna, presidente regionale di Legambiente Sicilia. "È una vergogna, il governo regionale è complice e responsabile dei delinquenti che appiccano i fuochi, perché non fa nulla sulla prevenzione, non dando, in tempo utile, mezzi e strumenti ai forestali che devono fronteggiare questi atti criminali - aggiunge - Anche quest'anno nessuno pagherà, non ci sarà nessuna conseguenza ai proclami di individuare i responsabili. E i disastri di Erice, Ragusa, quelli di oggi e tutti gli altri resteranno impuniti".