ASCOLI. Sciogliendo la riserva, il Tribunale del Riesame di Ascoli Piceno ha rigettato il ricorso presentato dal boss mafioso Giuseppe Graviano contro il sequestro di un coltello rudimentale trovato ad aprile nella cella del carcere di Marino del Tronto in cui era detenuto, e che Graviano sostiene non essere suo. Graviano nega assolutamente il possesso dell’arma aggiungendo che considerato che è sottoposto al regime del 41 bis non ha in alcun modo avuto occasione di introdurre o fabbricare l’oggetto trovato nascosto in una intercapedine tra la branda e lo scrittoio della cella. La lama, ricavata da un pezzo di lattina e con l’impugnatura fatta con del nastro adesivo, è stata scoperta durante un controllo della cella da parte degli agenti di custodia. Subito dopo il detenuto è stato trasferito nel carcere di Terni. A Graviano la Procura di Ascoli contesta il porto abusivo di arma. L’inchiesta è ancora in corso.