PALERMO. Il gip Gabriella Natale ha archiviato l'inchiesta sulla gestione del cosiddetto click-day, il progetto dell'assessorato regionale alla Formazione che avrebbe dovuto mettere in contatto giovani disoccupati e imprese. Il piano saltò perché il sistema informatico andò in tilt per l'eccesso di richieste. Unica indagata era la dirigente Anna Rosa Corsello, accusata di abuso d'ufficio, assistita dagli avvocati Salvatore Modica e Salvatore Tamburo. Al centro dell'indagine, condotta dal pm Piero Padova, c'era l'affidamento diretto del servizio informatico, assegnato senza passare dunque per una gara, alla Ett. Lo stesso pm aveva chiesto l’archiviazione. E’ caduta quindi la tesi che la dirigente avrebbe favorito la Ett per un presunto rapporto di lavoro della figlia con la società. La ragazza, infatti, avrebbe avuto solo un co.co.pro. di un mese e non con la azienda scelta dalla madre, ma con una ditta che faceva parte di una Associazione Temporanea di Imprese a cui apparteneva anche la Ett. La scelta della azienda, poi, sarebbe stata consentita dalla legge che permette l'affidamento diretto in presenza di servizi che richiedono particolari competenze: la Ett aveva già predisposto un sistema di software per la Regione e l'affidamento a una terza società sarebbe stato antieconomico. ”L’affidamento diretto effettuato – scrive il giudice – alla società Ett volto alla realizzazione della piattaforma informatica necessaria per lo svolgimento del click day poteva ritenersi giustificato in base alla normativa sui contratti pubblici, non soltanto per obiettive ragioni economiche, ma anche e soprattutto per concrete esigenze tecnico-informatiche”. “Sarebbe estremamente difficile – conclude il gip – sostenere in dibattimento che l’indagata in cambio del vantaggio procurato alla Ett abbai ottenuto come corrispettivo il vantaggio derivato alla figlia”. La ragazza sarebbe infatti stata pagata 287 euro in tutto.