ANCONA. Omicidio colposo: è l'ipotesi di reato per cui sono indagati il dott. Massimiliano Mecozzi, 54 anni, di Fano (Pesaro Urbino), e i genitori di Francesco, il bambino di 7 anni, morto ieri nell'ospedale Salesi di Ancona, per un'otite curata solo con preparati omeopatici. L'inchiesta è condotta dalla Procura di Urbino, che ha disposto la perquisizione nella casa del medico, considerato un luminare della medicina omeopatica, con una nutrita clientela che riceveva in due studi medici, uno a Pesaro, l'altro a Fano. I carabinieri del nucleo investigativo hanno sequestrato farmaci, telefoni, computer e ricettari, notificandogli l'avviso di garanzia. Avviso di garanzia anche per i genitori, una coppia di commercianti di Cagli che ha altri due figli più piccoli: a casa loro sono stati prelevati farmaci e telefonini. Uno dei nonni del bambino aveva annunciato l'intenzione di denunciare il dott. Mecozzi, che seguiva Francesco da qualche anno somministrandogli medicine omeopatiche con cui lo aveva trattato per altre otiti. Gli stessi farmaci che gli ha dato anche per la malattia cominciata una quindicina di giorni fa. Di fronte ad un aggravamento delle condizioni del piccolo - ha raccontato il nonno - avrebbe continuato a insistere con i preparati omeopatici, finché Francesco non è stato portato all'ospedale di Urbino e da lì, il 24 maggio, al Salesi, dove è stato tentato, invano, un intervento neurochirurgico con una terapia d'urto a base di antibiotici. La posizione dei genitori è al vaglio anche del Tribunale minorile di Ancona, in relazione ai due figli più piccoli. La notifica dell'avviso di garanzia mette tutti e tre in condizione di nominare dei propri consulenti per l'autopsia fissata per domani. Grazie a Francesco, che ha donato gli organi per scelta dei genitori, altri tre bambini si sono salvati. "Oggi è la Giornata delle Donazioni e spero che Francesco ne diventi il simbolo" dice la direttrice del Centro Regionale Trapianti Francesca De Pace. Ma, al momento, la storia del bambino morto per un'otite trattata con l'omeopatia, ha suscitato una marea di polemiche sulle cure cosiddette alternative. Nel mirino non solo il medico, ma anche i genitori: della malattia del piccolo, sottoposto alle prime vaccinazioni, ma non al richiamo, non era stata neanche informata la pediatra di base. Genitori per i quali la dott. De Pace ha parole affettuose: "sono persone normali, non hanno atteggiamenti talebani. Con loro si è creata una bella relazione", quella strettissima che si sviluppa nel giro di poche ore tra un medico che deve convincere un papà e una mamma a fare il dono più grande e più difficile. Mecozzi si è rifugiato nella sua ville sulle colline nei pressi di Fano. A Cagli la gente non si capacita di quello che è accaduto.