Domenica 22 Dicembre 2024

Paura a Milano, un agente e 2 militari accoltellati alla stazione

MILANO. Sono ancora ricoverati, coscienti e sotto osservazione, l'agente della Polfer e il militare semplice dell'Esercito accoltellati da un ventenne nella serata di ieri in Stazione Centrale a Milano, mentre un caporale maggiore è stato dimesso con prognosi di 7 giorni. Lo rende noto la Questura di Milano. Il feritore, arrestato per tentato omicidio, è un ventenne italiano, di madre italiana e padre magrebino. Sono in corso le indagini coordinate dal questore - spiega una nota - a cura della Squadra Mobile, della Digos e della Polfer, con la Polizia Scientifica e le Volanti. La Questura così ricostruisce l'accaduto: "Presso la Stazione Centrale di Milano, poco dopo le 20.00, una pattuglia mista composta da un agente della Polizia Ferroviaria del Settore Operativo Milano Centrale e due militari del 132° Reparto Artiglieria Terreste Ariete, nell'ambito dei quotidiani servizi di prevenzione e controllo finalizzati al contrasto dei fenomeni di criminalità, notava nel piano ammezzato dello scalo ferroviario, un ragazzo che transitava con passo spedito e fare sospetto". "Alla richiesta da parte degli operatori di esibire un documento di identificazione, il ragazzo, che al momento del controllo aveva le mani nelle tasche della felpa, con mossa fulminea estraeva due coltelli e cominciava a sferrare fendenti nei confronti degli operanti colpendo l'agente della Polizia di Stato al braccio destro, all'altezza del bicipite, per poi sferrare ulteriori due coltellate nei confronti dei due militari - è scritto in una nota -. Uno di loro, militare semplice di anni 21, veniva accoltellato al collo, all'avambraccio destro e ad entrambi i fianchi, mentre il caporale maggiore scelto di anni 34 veniva ferito all'altezza della spalla destra. Gli operanti, con non poca difficoltà a causa delle ferite riportate e della violenza dell'aggressore, riuscivano ad immobilizzarlo e a consegnarlo a un'altra pattuglia della Polfer, intervenuta prontamente in ausilio, che provvedeva a condurlo presso i propri uffici in Stazione e a trarlo in arresto per tentato omicidio". "I tre sono stati soccorsi e trasportati il poliziotto all' ospedale Fatebenefratelli e i militari all'ospedale Sacco dove sono stati sottoposti alle cure - ricostruisce la Questura - la nota -. Attualmente l'agente della Polfer e il militare semplice sono ancora ricoverati, coscienti e sotto osservazione e non vi è stato interessamento di loro organi vitali mentre il caporale maggiore è stato dimesso con prognosi di sette giorni". "L'arrestato - conclude la nota - è un ventenne di nazionalità italiana, di madre italiana e padre magrebino. Sono in corso le indagini e gli accertamenti coordinati dal Questore a cura della Squadra Mobile, della Digos e della Polfer, con l'ausilio della Polizia Scientifica e delle Volanti". LA RICOSTRUZIONE DEI FATTI - Non sarebbe terrorismo ma criminalità comune. Non ci sono dichiarazioni ufficiali ma dalla questura di Milano tendono a escludere la matrice terroristica per l'aggressione avvenuta questa sera all'interno della stazione Centrale, dove un 20enne italiano di origini nordafricane ha accoltellato un agente della Polfer e due militari dell'esercito durante un normale controllo dei documenti. Il giovane è stato arrestato, i feriti trasportati in ospedale in condizioni non gravi. L'agente semplice, di circa 35 anni, è stato accompagnato al Fatebenefratelli con un taglio al braccio, il caporalmaggiore e il soldato semplice entrambi al Sacco. Il primo, di 30 anni, ha un taglio alla clavicola destra, il militare semplice di 20 anni è stato colpito alla gola. Quest'ultimo sarebbe stato il primo raggiunto dai fendenti dell'aggressore, che addosso aveva due coltelli da cucina (ma ne ha usato soltanto uno). "Per fortuna sono riuscito a spostarmi in tempo", ha detto ai colleghi che lo hanno contattato telefonicamente il poliziotto della Polfer. Era in servizio in pattuglia mista assieme ai militari dell'operazione Strade Sicure. Alle 20 hanno notato il ragazzo all'altezza del mezzanino, di fronte al bar Segafredo. L'agente lo conosceva di vista perché frequenta la stazione e proprio lì, nel dicembre scorso, è stato arrestato per spaccio. I tre gli hanno chiesto i documenti e il 20enne si è scagliato immediatamente contro di loro senza proferire frasi degne di nota. La colluttazione è stata brevissima e l'uomo è stato poi bloccato da altri poliziotti arrivati in supporto. Inizialmente ha finto un malore ma il medico che lo ha soccorso ha escluso patologie o ferite. Il caso è stato affidato alla Digos che sta eseguendo approfonditi accertamenti sull'identità del 20enne e sui suoi legami. Gli agenti della Polfer, proprio in virtù della loro conoscenza anche solo visiva del ragazzo, hanno riferito che di recente aveva smesso di tagliarsi la barba. Un elemento che potrebbe aprire scenari ma che al momento è un puro dettaglio estetico senza alcun riferimento certo a possibili radicalizzazioni. Sul posto, pochi minuti dopo l'episodio, è arrivato anche il questore Marcello Cardona, che si è precipitato in stazione appena ha sentito alla radio la notizia. Di recente è stato al centro delle polemiche per il blitz ordinato in stazione Centrale, un'operazione definita da molti "muscolare" e poco risolutiva. Proprio in risposta all'azione, sabato 20 maggio è stata organizzata una manifestazione dal titolo "Milano senza muri" a sostegno dei migranti. In serata il governatore lombardo Roberto Maroni ha chiesto "che la marcia prevista per sabato venga annullata, per rispetto al militare e al poliziotto ferito mentre stavano compiendo il loro dovere". Da parte sua il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Claudio Graziano, ha rivolto gli auguri di pronta guarigione ai due militari dell'Esercito e all'agente di Polizia che sono rimasti feriti questa sera a Milano durante un controllo, trasmettendo loro anche la vicinanza del Ministro della Difesa, Sen. Roberta Pinotti, che è stata tenuta costantemente aggiornata sulla situazione. Si sta provvedendo ad informare le famiglie dei due militare e dell'agente. Non corrono pericolo di vita ma per gli inquirenti alcuni elementi emersi in relazione alle indagini sul giovane marocchino lascerebbero aperti molti dubbi.

leggi l'articolo completo