ROMA. Salgono a 2.395 dall'inizio dell'anno i casi di morbillo registrati in Italia. Di questi, quasi 200 a carico di operatori sanitari, ovvero una categoria di lavoratori particolarmente a rischio di contrarre ma anche di veicolare il virus, e per questo sempre caldamente consigliata di immunizzarsi. Resta alto il numero di complicanze registrato, mentre in 4 casi su 10 è stato necessario il ricovero.
E' quanto emerge dall'ottavo numero del bollettino settimanale nato per monitorare l'epidemia di morbillo in corso nel nostro Paese, a cura di ministero della Salute e Istituto superiore della sanità (ISS).
I dati delle ultime settimane sembrano evidenziare un trend decrescente dell'epidemia di morbillo, ma restano comunque allarmanti se si considera che in tutto il 2016 erano stati 844.
Rispetto ai quasi 2.400 casi registrati nel 2017, in particolare, 700 si sono verificati nel solo Lazio, 533 in Piemonte, 317 in Lombardia, 289 in Toscana. In generale l'età media dei contagiati era di 27 anni, l'89% di loro non erano stati vaccinati, il 7% vaccinati con 1 sola dose (non sufficiente ad assicurare copertura), il 34% ha avuto almeno una complicanza, il 40% è stato ricoverati, il 15% si è recato in pronto soccorso.
Diarrea, stomatite, congiuntivite, polmonite, epatite e insufficienza respiratoria le complicanze più di frequente riscontrate. Continua a destare preoccupazione il crescente numero di operatori sanitari tra i casi di morbillo: dall'inizio dell'anno se ne sono ammalati, infatti, 197.
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