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Autostrade giovani ma già vecchie
In Sicilia avanti piano
per il completamento della rete

PALERMO. Sedici chilometri di autostrada all'anno. E’ questo il tempo medio di costruzione delle autostrade siciliane. E non è finita: degli 825.000 metri di rete autostradale sparsa per la Sicilia, ancora ne mancano 90.000, quelli che servono per completare la Siracusa-Gela, attualmente “ferma” a Rosolini. La media, dunque, è destinata ad aumentare, e non di poco. Se a tutto questo aggiungiamo che per la costruzione di due tratti della stessa autostrada passano anche 30 anni, abbiamo un quadro abbastanza chiaro della situazione attuale, e purtroppo anche quella futura, dell’insieme.  Perchè, questo è chiaro, non ci può e non ci potrà mai essere uniformità tra due tratti costruiti con così tanta differenza temporale.

Ed è proprio questo il motivo delle continue chiusure, degli infiniti cantieri e degli innumerevoli problemi e disagi degli automobilisti che quotidianamente percorrono le autostrade siciliane. Un cane che si morde la coda, in pratica. Dopotutto, se in un corpo umano le braccia avessero 20 anni e le gambe 50, la differenza si sentirebbe tutta. Ma, come ha detto in un’intervista proprio al Giornale di Sicilia Rosario Faraci, presidente del Cas, “le autostrade non si possono chiudere”. Dunque, essendo per nella stragrande maggioranza dei casi vecchi, molti tratti e strutture hanno bisogno di continui restyling e manutenzione varia.

L’esempio della Palermo-Messina

Lunga 181,8 chilometri, i primi lavori su questa autostrada sono stati appaltati nel 1969 e i primi 11 chilometri (Messina-Villafranca) sono stati inaugurati nel 1972. Peccato che per riuscire a percorrere completamente e senza passaggi sulla statale il capoluogo siciliano e la città dello Stretto si sia dovuto attendere il 2004. Ben 32 anni. Gli ultimi 41 km (quelli tra Castelbuono e Acquedolci) sono stati inaugurati a dicembre di quell’anno dall’allora Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che aveva inserito il completamento dell'autostrada tra gli "obiettivi prioritari nazionali". E l’allora presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro aveva classificato i 41 km come priorità assoluta tra gli "obiettivi Regionali".  Se si va a vedere la cronostoria della Palermo-Messina, ci si accorge, senza nemmeno sforzarsi troppo, che è un continuo inseguimento a fondi e finanziamenti, strappati e ottenuti nel corso degli anni, di lavori iniziati, poi mai finiti, fermati e poi ripresi.

Adesso l’autostrada sente, davvero, tutto il peso dei suoi anni, e negli ultimi tempi percorrerla è diventato quantomeno complicato e difficoltoso. Attualmente le interruzioni vanno da Buonfornello a Barcellona, e anche nel viadotto Ritiro, vicino Messina. I disagi principali sono per la  messa in sicurezza delle gallerie Tindari e Capo d’Orlando (sia a monte che a valle), con il consolidamento delle pareti e delle calotte, riqualificazione e adeguamento degli impianti tecnologici alla normativa vigente (impianti di ventilazione, illuminazione, antincendio e gestione automatizzata delle due gallerie). Sono già state ultimate ed aperte al traffico le due gallerie lato monte. In corso d’opera i lavori in quelle lato mare. Questi interventi richiedono ovviamente delle deviazioni (lunghe chilometri) con una singola carreggiata: dunque, passo rallentato e tutti in fila. Con una perdita di tempo, soprattutto quando c’è traffico, non indifferente. Inoltre ci sono interventi di riqualificazione ed adeguamento della segnaletica verticale con ammodernamento ed integrazione dei sistemi di sicurezza stradali dei viadotti della tratta Barcellona-Buonfornello. Cantieri che dureranno fino al 15 settembre, con delle interruzioni subito prima e dopo il casello autostradale.

 

Il G7 e la Messina-Catania

L'autostrada Messina Catania è stata progettata nel 1961. I lavori sono iniziati nel giugno del 1965 e la tratta fino a Catania è stata aperta al pubblico nel 1971. Non nuovissima, dunque: 46 anni di onorato servizio alle spalle.  Adesso è gestito dal Cas. Lunga 76,8 Km, è una delle più trafficate d’Italia, soprattutto la tangenziale della città etnea (gestione Anas). Anche lì, la situazione non è delle migliori, tra frane e interruzioni e cantieri varie.  Nonostante tra pochi giorni sia in programma il G7, a Taormina. Per forza di cose, negli ultimi tempi, c’è stata una decisa accelerata ai lavori, ma i problemi rimangono. E questi problemi sono stati sottolineati nelle scorse ore dal capogruppo di Forza Italia all’Ars Marco Falcone: “A pochi giorni dall’inizio del G7 a Taormina, l’autostrada Catania-Messina rimane interrotta in più punti, un vergognoso spezzatino, quasi uno slalom automobilistico, che paleserà l’inefficienza dell’amministrazione siciliana agli occhi del mondo. Da circa un anno percorrere il tratto autostradale risulta una vera e propria impresa, un disagio che pesa enormemente sulla quotidianità della nostra gente. Cas e Regione chiedano scusa ai siciliani e velocizzino i lavori per ripristinare quanto prima la regolare viabilità”.

 

Palermo-Catania, 42 anni e… sentirli

Lunga 198 chilometri, la A19 è l’autostrada che “connette” tra loro più capoluoghi di provincia in Sicilia. Il tragitto, disegnato e costruito dall'ANAS è stato inaugurato completamente nel 1975, con gestione iniziale di competenza dello stesso ente statale. L'arteria ha di fatto sostituito la SS 121 Catanese, che fino all'apertura dell'autostrada serviva il collegamento tra Palermo e Catania attraverso i territori della Sicilia centrale. La realizzazione di questo tragitto ha notevolmente velocizzato gli spostamenti dal capoluogo palermitano a quello etneo, riducendo sensibilmente il tempo necessario, e ha posto fine all'isolamento dei comuni dell'entroterra siciliano, tra cui anche Caltanissetta ed Enna.

 

L'autostrada è stata aperta al traffico in due fasi: nel 1970 da Palermo a Buonfornello e da Motta Sant'Anastasia a Catania; nel 1975 si è arrivati al completamento dell'opera con l'apertura del troncone centrale. L'autostrada, dall'inaugurazione, non ha sostanzialmente cambiato il suo volto originario, poiché non è mai stata interessata da importanti lavori di ammodernamento. Si registrano solo tre eventi di particolare importanza. Nel 2005 è stato inaugurato il nuovo svincolo di Dittaino, che permette un rapido accesso all'omonima zona industriale e che, dal novembre 2010, consente di raggiungere il primo grande villaggio outlet siciliano Nel 2010, in occasione dell'apertura al traffico dell'asse attrezzato di Catania (strada di penetrazione nei quartieri sud occidentali del capoluogo etneo), l'ultimo tratto di poco più di un chilometro dell'autostrada A19 è stato dismesso per consentire il collegamento senza soluzione di continuità tra il nuovo asse attrezzato e l'autostrada stessa. Sino ad allora l'autostrada terminava con un incrocio a raso sulla SS 192 in località Zia Lisa, intersezione oggi sostituita dal primo svincolo dell'asse attrezzato Nel 2014 è stato aperto lo svincolo di Irosa, che collega all'autostrada alcuni paesi delle Madonie, tra cui Blufi, Bompietro, Petralia Soprana e Petralia Sottana, Geraci Siculo e Gangi.

L’evento più importante di tutti, però, è avvenuto il 10 aprile 2015, quando una frana ha interessato il versante a monte della carreggiata, al km 57+500, a soli 500 metri dallo svincolo di Scillato: conseguenza è stato l'inclinarsi di uno dei piloni del viadotto Imera, nella carreggiata in direzione di Catania,  ma sono stati coinvolti dallo smottamento almeno altri due piloni. Conseguenze, autostrada chiusa e Sicilia, per giorni, spezzata in due. Tra l’altro, secondo gli esperti, quella frana “insisteva” sull'area già da dieci anni. Dopo la demolizione, sarà bandita la gara per la costruzione del viadotto, che secondo i piani dovrebbe essere completato entro l’estate del 2018. La progettazione è stata ultimata, e lo scorso 12 ottobre si è conclusa la Conferenza dei Servizi con tutti gli enti interessati. I lavori, una volte ultimate le prossime fasi dell’iter amministrativo, prevedono una durata di 540 giorni, di cui 440 per la costruzione del nuovo viadotto e, pertanto, l’ultimazione e la conseguente apertura al traffico avrà luogo nel primo semestre del prossimo anno. Gara che, tra l’altro, dovrebbe essere bandita proprio entro questo mese.

 

Siracusa – Gela, la “grande incompiuta”

E’ l’unica autostrada siciliana che ancora non è stata completata. E diciamo che le cose non sono esattamente in dirittura d’arrivo. In totale, una volta completata, sarà lunga 131,7 chilometri. Attualmente, ne sono in funzione solo  41,5, da Siracusa fino a Rosolini. Ne mancano 90.  L’intero tracciato si snoda entro il territorio delle Province di Siracusa, Ragusa e Caltanissetta ed interessa i Comuni di Siracusa, Avola, Noto e Rosolin, Ispica, Modica, Scicli, Ragusa, S. Croce Camerina,  Comiso, Vittoria ed Acate Gela. La Siracusa-Gela è stata realizzata pure come "via di fuga" per la popolazione in caso di ripetersi di eventi naturali estremamente drammatici come quelli del 1990. Nel 1997 - dopo la unificazione dei tre enti autostradali - il CAS fa istanza al Ministero dei Lavori Pubblici per ottenere un finanziamento di 475 miliardi per il completamento del 1° tronco Autostradale Siracusa-Rosolini. Contestualmente il CAS aggiorna la progettazione alla normativa sopraggiunta, alle indicazioni degli enti locali e di altri enti istituzionali con in testa la soprintendenza dei Beni Culturali di Siracusa che richiedeva alcuni correttivi. Contestualmente, il CAS inoltra all'ANAS i progetti esecutivi dei Lotti denominati "Avola", "Noto" e "Rosolini" (per una estesa di circa 30 km.), e si attiva per la progettazione esecutiva dei Lotti "Ispica" e "Modica" che completano la tratta funzionale consentendo di estendere il tracciato autostradale - senza soluzione di continuità - fra Siracusa e Modica. In attesa dei permessi amministrativi e normativi, il CAS definisce la progettazione esecutiva dei Lotti fino a Ragusa, per ulteriori 20 km. Nel 1998 il Consorzio addiviene alla copertura finanziaria dell'intera opera tramite il CIPE. L'intero tracciato autostradale, da Siracusa a Gela Est, è lungo 131+700 km. In esercizio da Cassibile (Siracusa) a Rosolini per 41+500 km. I lavori continuano per il tratto che dovrebbe arrivare fino a Modica (su un lotto di circa 19 chilometri) ma le difficoltà non mancano. A febbraio per il mancato pagamento di 20 milioni di euro, si erano fermati i lavori, poi ripresi.

L’intervento inizia in corrispondenza dello svincolo di Rosolini, con lo svincolo omonimo che collega l’autostrada alla strada provinciale n. 26 Rosolini-Pachino e dopo circa 800 metri attraversa il comune di Noto, di circa un chilometro, racchiusa tra comuni di Rosolini e di Ispica, per poi proseguire nel territorio comunale di Ispica,  L’obiettivo è quello di rispettare i termini del cronoprogramma e aprire lo svincolo di Ispica entro la fine del 2017 e lo svincolo di Modica entro il 2018. Per quanto riguarda il terzo tronco, la Ragusa – Gela, Crocetta nel 2015 aveva detto che in 5 anni, quindi entro il 2020, sarebbe stata pronta. Forse con un po’ di ottimismo.

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