ROMA. Le navi delle ong sanno in anticipo dove si troveranno i barconi partiti dalla Libia e li vanno a prendere anche senza avvertire la Guardia costiera di Roma. A ricostruire il modus operandi è stato il procuratore di Trapani, Ambrogio Cartosio, che ha aperto un'inchiesta per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Le indagini, ha precisato, "coinvolgono non le ong come tali ma persone fisiche appartenenti alle ong". Secondo 'Panorama', nel mirino ci sarebbero uomini di Medici senza frontiere, che però replica: "I nostri interventi sono in linea con le leggi". Cartosio non è ovviamente entrato nei dettagli ma ha riportato alcuni risultati investigativi: non risultano contatti telefonici diretti tra persone in Libia e ong; non ci sono elementi per ritenere che i finanziamenti ricevuti dalle ong siano di origine illecita; è escluso che gli interventi di soccorso abbiano finalità diverse da quello umanitarie. Fissati questi punti, però, ha spiegato il procuratore, si verifica che "in alcuni casi, soggetti a bordo delle navi umanitarie sono evidentemente al corrente del luogo e del momento in cui si troveranno imbarcazioni di migranti: ciò pone un problema relativo alla regolarità di questo intervento". Proprio l'intervento senza richieste di soccorso configurerebbe il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Mentre Cartosio ha ricordato che quando c'è il rischio di perdita di vite umane il soccorso è legittimo e anche se viene commesso un reato, non è punibile: "in stato di necessità concordo al 100% con l'azione della ong che salva la vita". I magistrati hanno poi riferito di testimonianze sul ruolo ambiguo delle autorità libiche, con uomini in divisa della polizia che scortano i barconi e si scontrano con la guardia costiera libica che interviene per chiedere soldi. Quanto all'inchiesta, secondo Panorama, il fascicolo è per il momento a carico di ignoti, ma una decina di appartenenti a Msf sono oggetto di approfondimenti. Non si tratta, per la rivista, "di semplici operatori o marinai delle navi, ma di esponenti con ruoli decisionali nella ong" e "gli elementi concreti che hanno fatto partire l'indagine sono stati forniti dagli stessi membri dell'equipaggio, i quali hanno raccontato le anomalie nelle operazioni di salvataggio senza alcuna richiesta di soccorso". E anche oggi si accende la polemica politica. Il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, se la prende con il capo dello Stato Sergio Mattarella, "che è andato a dire agli italiani in Argentina: 'gli immigrati sono una risorsa'. Sciacquarsi la bocca, Mattarella, prima di parlare dei milioni di italiani che sono stati costretti a emigrare. I nostri emigrati hanno portato la nostra cultura, il nostro lavoro nel mondo. Senza chiedere 35 euro al giorno, il wifi, il cappellino, il telefonino. A casa, altro che balle!". Per Ettore Rosato (Pd), "ancora una volta Salvini dimostra di conoscere solo il linguaggio degli insulti con l'obiettivo di strappare qualche voto". Intanto, la Guardia Costiera libica è intervenuta oggi in acque internazionali per riportare a Tripoli un barcone in navigazione verso l'Italia, con a bordo circa 300 migranti che avevano inviato una richiesta di soccorso alla centrale operativa di Roma della Guardia Costiera italiana.