ROMA. Il ricco business dell’accoglienza dei migranti attira gli «appetiti» delle mafie. Lo dimostrano le indagini, ha riferito il procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, ribadendo che quella dei rapporti tra trafficanti di uomini e ong è «un’ipotesi di lavoro, non ho elementi probatori», ma certo «la gestione dei flussi migratori spetta allo Stato e non alle organizzazioni umanitarie». Intanto sale ancora il bilancio dei naufragi dei giorni scorsi: 245 tra morti e dispersi ed il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in visita in Argentina, ha parlato di «immani tragedie», stigmatizzando «intolleranza e discriminazioni" MANI MAFIE SU 'TORTA' ACCOGLIENZA - Zuccaro è stato convocato in Antimafia per approfondire sugli interessi delle mafie sui fondi per l’accoglienza. «E' sbagliato - ha premesso - ritenere che la mafia operi dovunque, perché così rischiamo di aumentare l'aurea di onnipotenza» e «non ritengo ci siano rapporti diretti tra le organizzazioni criminali che controllano il traffico di migranti e le nostre mafie locali», ma «c'è una massa di denaro destinata all’accoglienza che attira gli interessi delle organizzazioni mafiose e dico questo sulla base di risultanze investigative». Basti pensare all’inchiesta - promossa proprio dalla procura di Catania - sugli appalti per il Cara di Mineo. STATO GESTISCA FLUSSI, NON ONG - Il procuratore ha poi ribadito che sui legami tra trafficanti è ong, anche riguardo a possibili finanziamenti, c'è «un’ipotesi di lavoro, non elementi probatori». Frontex e Marina, ha spiegato, «ci segnalano travalicamenti dei confini delle acque libiche e contatti telefonici tra persone operanti sulle navi di alcune ong e la terraferma libica c'é il sospetto di contatti tra trafficanti e alcune ong: è dunque necessario consentirci di fare le indagini per dare corpo ai sospetti o smentirli». Zuccaro ha sottolineato di non «voler sparare nel mucchio», le ong «fanno un’opera di supplenza straordinariamente meritevole, ma sono in grado di selezionare il tipo di flusso migratorio? No, è l’Italia, come gli altri Stati europei, ad avere il diritto di fare questa selezione. La gestione dei flussi non può appartenere alle ong». POLIZIA SU NAVI? JUGEND RETTET, E'CONTRO NOSTRA MISSIONE - Il magistrato ha infine rilanciato la proposta di far salire team di polizia giudiziaria sulle navi, per bloccare gli scafisti e risalire a chi gestisce il traffico. Proposta bocciata da Jugend Rettet, ong tedesca attiva con una sua nave nel Mediterraneo: "contravverrebbe alla nostra missione, non ne vediamo le ragioni». Ma cavalcata da Lega e M5S. «Vanno in Libia - ha lamentato Matteo Salvini, segretario della Lega Nord - a prendere la gente. Dove sta il governo? Se io fossi ministro metterei la polizia a bordo e poi li riporterei indietro, la gente va aiutata lì». Gli fa eco Luigi DI Maio (M5S). «La nostra proposta di legge - ha ricordato - prevede proprio il potenziamento della polizia giudiziaria in mare». 1.300 TRA MORTI E DISPERSI NEL 2017 - Con quelli dei giorni scorsi sale a 1.300 il bilancio dei morti e dispersi in mare nel tentativo di raggiungere l’Italia. Secondo Save the children una su quattro tra le vittime potrebbe essere un bambino o una donna. L’Alto Commissario Unhcr Filippo Grandi ha sostenuto che le operazioni di salvataggio, che coinvolgono tra gli altri la Guardia Costiera italiana, in coordinamento con Frontex e le ong, sono di importanza fondamentale.