GENOVA. Si cerca un pusher per l'omicidio di Anna Carla Arecco. Lo ha indicato Pierluigi Bonfiglio - che in un primo momento si era autoaccusato del delitto - durante l'interrogatorio davanti al pm, assistito dall'avvocato Alessandro Sola. "Venerdì sera - ha detto Bonfiglio - sono salito in casa della signora con un pusher. Mi sono fatto aprire la porta con una scusa. Lo spacciatore l'ha portata in casa mia e io sono rimasto nel suo appartamento per rubare perché dovevo pagarmi la droga. E' stato lui a ucciderla con una spranga di ferro. Io non avevo intenzione di ucciderla". L'uomo di 34 anni fermato stamane dai carabinieri per l'omicidio dell'anziana vicina di casa, il cui cadavere è stato trovato ieri sotto il suo letto, aveva prima raccontato: "Ho perso la testa perché ero sotto l'effetto di stupefacenti e avevo bisogno di soldi per la cocaina". "Ho attirato la donna in casa con un pretesto e poi l'ho colpita alla testa con un oggetto cilindrico che forse poi ho buttato via. Ho nascosto il cadavere sotto il mio letto perché avevo paura che mia madre potesse trovarlo". Il delitto sarebbe avvenuto tra venerdì e sabato scorsi. La donna era scomparsa da 3 giorni. Il cadavere è stato trovato dalla madre dell'uomo. L'anziana viveva nello stesso edificio di Bonfiglio in via Lagaccio a Genova, a un piano superiore al suo. E' stata uccisa con colpi in testa. L'omicidio è avvenuto durante una rapina. Dalla cassaforte dell'abitazione dell'anziana sono spariti gioielli e denaro. Le indagini sul delitto sono condotte dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale coordinate dal sostituto procuratore di turno Gabriella Marino che ieri sera ha effettuato insieme al medico legale un lungo sopralluogo nell'abitazione del fermato, dove si presume sia avvenuto l'omicidio: sulle pareti dell'ingresso ci sarebbero macchie di sangue che l'assassino avrebbe cercato di cancellare. Bonfiglio, un ex cuoco disoccupato, per spiegare il ritrovamento del cadavere della donna sotto il letto della sua camera aveva detto che era stata uccisa da uno straniero di colore, senza però riuscire a fornire notizie utili ad identificarlo. Le due figlie della donna uccisa, una casalinga vedova dal 1989, avevano denunciato la scomparsa della madre domenica alla questura di Genova aggiungendo di essere convinte che la madre potesse essere ancora nel palazzo perché aveva lasciato tutto in casa, dalla borsetta con i documenti al cellulare. Avevamo anche suggerito ai poliziotti di controllare le telecamere che inquadrano l'ingresso del palazzo. La madre dell'omicida ha scoperto il cadavere facendo le pulizie nella camera del figlio da cui proveniva cattivo odore. Il corpo della donna era in una chiazza di sangue. La mamma di Bonfiglio alla scoperta del corpo ha avuto un malore.