CREMONA. "Avrei voluto aspettare i 100 anni, ma poi ho pensato che era meglio anticipare. Non è che non stia bene, ma dopo l'intervento all'anca di qualche anno fa, sa com'è...": così si racconta Giuseppe De Grada, paracadutista cremonese, 96 anni.
De Grada, reduce della battaglia di El Alamein, si è lanciato oggi in tandem all'aeroporto turistico di Cremona, alla frazione Migliaro. "E' stata un'emozione fortissima - ha detto appena toccata terra -. Il mio compleanno è stato sabato santo. E' qualche anno che ci penso e ora era venuto il momento", ha aggiunto.
Il paracadutismo è la sua più grande passione, maturata fin da giovanissimo, e realizzatasi sotto l'esercito. De Grada fu ad El Alamein. "Al momento del servizio militare, nel 1940, non avendo il consenso dei miei genitori per entrare nei paracadutisti, sono stato assegnato alla Compagnia Cannoni a Cuneo. Raggiunti i 21 anni, ho preso il brevetto da paracadutista a Tarquinia".
Negli anni della guerra, ciò che gli premeva era diventare paracadutista della Folgore: "In quegli anni conobbi Gianni Brera, mi chiese se gli facevo da attendente, aiutandolo in mansioni di ufficio. Ma io non volevo fare lavoro di ufficio, mi interessava lanciarmi col paracadute, non stare seduto ad una scrivania".
Una passione dura a morire, al punto che riemerge con frequenza. Oggi, nel giorno della Liberazione, a 96 anni ha voluto riprovare l'ebbrezza di lasciarsi cadere da un aeroplano. Si è lanciato con un altro paracadutista di Parma. De Grada ha combattuto a El Alamein fin dall'inizio, dal 23 ottobre 1942, in qualità di effettivo della compagnia cannoni anticarro 47/52.
Ha resistito, insieme ai commilitoni, fino al 6 novembre 1942, quando è stato catturato dagli inglesi durante il ripiegamento, a piedi, nel deserto, e ha vissuto quattro anni di prigionia: due in Egitto, uno in Palestina e l'ultimo ancora in Egitto.
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