PALERMO. Chi parcheggia nel posto auto riservato a un disabile commette un reato penale. A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione con quella che è stata definita una "sentenza storica" su una causa processuale che vede protagonisti due palermitani. A essere condannato per "violenza privata" è stato un automobilista palermitano, denunciato da una donna con disabilità che, al rientro a casa, ha trovato un'auto nel posto a lei specificamente riservato. La vettura era rimasta parcheggiata per diverse ore, prima delle 10:40 e fino alle 2 di notte,quando è stata infine rimossa dalla polizia municipale. Nello specifico, la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell'automobilista imputato, che aveva provato a difendersi sostenendo che la macchina era sì intestata a lui ma che era in uso a figlio e nuora, dunque non era condannabile in quanto non era stato lui a parcheggiare. Tesi che, senza prove oggettive a dimostrazione, è stata rigettata dai giudici. Se l'auto fosse stata parcheggiata in un posto generico per disabili, sottolineano i giudici nella sentenza, l'automobilista sarebbe stato punito solo con una sanzione amministrativa. Ma, nel caso in questione, trattandosi di un parcheggio “espressamente riservato a una determinata persona - si legge nel provvedimento -, per ragioni attinenti al suo stato di salute, alla generica violazione della norma sulla circolazione stradale si aggiunge l’impedimento al singolo cittadino a cui è riservato lo stallo di parcheggiare lì dove solo a lui è consentito lasciare il mezzo”.