Massacrato dal branco ad Alatri, Emanuele sfigurato da decine di colpi in testa. Sabato i funerali
ROMA. Tanti, tantissimi colpi, decine, che hanno sfigurato il povero Emanuele Morganti durante i 15 minuti di pestaggio nella piazza centrale di Alatri. Colpi sferrati con violenza tanto da provocare lesioni ed ecchimosi soprattutto in testa, dove sarebbe stato inferto il colpo mortale, aggravato dalla caduta del ragazzo contro un’auto parcheggiata. Questo avrebbe evidenziato l’autopsia effettuata oggi presso l’istituto di medicina legale della Sapienza, ricalcando quanto emerso dal primo esame esterno sul corpo del 20enne massacrato di botte nella notte tra venerdì e sabato all’esterno di un locale. La vittima avrebbe riportato anche numerose lesioni agli arti, probabilmente dovute alla colluttazione. I funerali del giovane potrebbero tenersi già sabato. Intanto il caso di Mario Castagnacci, uno dei due fermati per il brutale omicidio, finisce sul tavolo del Csm. Il consigliere laico Pierantonio Zanettin ha infatti chiesto l'apertura di una pratica sul giudice del tribunale di Roma che venerdì mattina ha disposto la scarcerazione del ragazzo, fermato il giorno prima perché in possesso di numerose dosi di droga in un appartamento al Pigneto. Proprio la notte tra venerdì e sabato, Castagnacci, insieme al fratellastro Paolo Palmisani - anche lui in carcere con l’accusa di omicidio volontario aggravato dai futili motivi - avrebbe pestato Emanuele con la complicità di altre persone, compreso il papà di Castagnacci, al momento indagate per rissa. Ed esplode anche la polemica politica. La Lega presenta un’interrogazione parlamentare per chiedere un’ispezione sulla scarcerazione di Castagnacci invitando il governo a «cambiare la normativa». Chiede una verifica sulla correttezza delle procedure anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, mentre il sottosegretario alla Giustizia, Cosimo Ferri, ribadisce che «lo Stato c'è e la risposta di giustizia sarà efficace e tempestiva». A chiarire meglio dinamica e responsabilità del massacro di venerdì notte saranno comunque i risultati dell’autopsia, effettuata oggi nell’istituto di medicina legale della Sapienza di Roma. Il primo esame sul cadavere di Emanuele rivelò lesioni sulla testa «compatibili con una produzione indotta sia da un tubo che dall’urto con il montante della vettura», contro la quale si accasciò la vittima dopo l’ennesimo pugno ricevuto. Domani, intanto, a Regina Coeli è in programma l'interrogatorio di garanzia dei due fermati, tenuti sotto stretta sorveglianza da parte degli agenti della penitenziaria che verificano le loro condizioni ogni quarto d’ora. Con loro ci sarà il legale Angelo Bucci, un avvocato del foro di Roma nominato in extremis dopo la rinuncia di Tony Ceccarelli, da sempre difensore di Castagnacci, e le numerose minacce ed intimidazioni fatte recapitare in città ad altri avvocati del foro di Frosinone. Il clima ad Alatri resta molto teso, con un aumento di controlli di polizia per prevenire eventuali «spiacevoli episodi», come quelli che hanno portato le famiglie dei due fermati a lasciare la città. Corre ai ripari anche l'amministrazione comunale. Oggi il comandante della polizia locale ha emesso un’ordinanza con cui si rende il centro storico completamente pedonale dal venerdì alla domenica, a partire proprio da domani, quando sarà passata esattamente una settimana dal pestaggio mortale di Emanuele. La decisione è stata presa in seguito al «notevole afflusso di cittadini, anche non residenti" che nel weekend «accede nel centro storico» per «frequentarne i locali pubblici». Un fenomeno - si legge nell’ordinanza - fonte, spesso, di disordini e di nocumento alla normale circolazione stradale».