CATANIA. Interdizione per un anno dall’attività professionale legata alla sua attività di funzionario della Regione in servizio all’assessorato Infrastrutture e Mobilità. E’ il provvedimento adottato dal Gip di Catania, Giuliana Sammartino, nei confronti di Mario Corradino, indagato per traffico di influenze dalla Procura nell’ambito dell’ inchiesta 'Piramide" sullo smaltimento di rifiuti pericolosi nella discarica Cisma Ambiente spa di Melilli (Siracusa) di proprietà degli imprenditori Paratore. Interrogato ieri il funzionario si è avvalso della facoltà di non rispondere sulle contestazioni avanzate dai pm di Catania, i presunti favori agli imprenditori padre e figlio Nino e Carmelo Paratore, titolari della discarica di Melilli. Per il suo legale, l’avvocato Raffaele Bonsignore del Foro di Palermo, le accuse sono insussistenti e si è opposto alla richiesta della misura cautelare della interdizione. Nel capo d’imputazione contestato dalla Procura distrettuale di Catania a Corradino si legge che «con più atti esecutivi di un medesimo disegno criminoso, quale funzionario in servizio presso l’assessorato Infrastrutture e mobilità della Regione Sicilia, quindi pubblico ufficiale, sfruttando le proprie relazioni esistenti con pubblici ufficiali e gli incaricati di servizio e funzionari del ministero dell’Ambiente, indebitamente si faceva dare e promettere da Carmelo Paratore, consistenti somme di denaro (in particolare denaro contante per migliaia di euro), come prezzo della propria mediazione illecita verso i predetti funzionari ovvero per remunerarli, in relazione al compimento di un atto contrario ai loro doveri d’ufficio ed in particolare per l’accoglimento della richiesta di ampliamento del sito di discarica della Cisma di contrada Bagali in Melilli».