Venerdì 22 Novembre 2024

Gli sparano, esce dal coma e indica chi lo ha ferito

GENOVA. Si è svegliato dal coma e ha indicato ai carabinieri chi gli avrebbe sparato, un artigiano con cui aveva un debito di 120 euro. Chi lo avrebbe ferito è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio aggravato dai futili motivi. Il ferito, ricoverato dal giorno dell'Epifania, ora fuori pericolo, è Giancarlo Bondanza, 56 anni, disoccupato, colpito al volto da un colpo di pistola nella sua casa di Crocefieschi, nell'entroterra di Genova. In manette è finito Enrico Noli, 54 anni, anch'egli senza lavoro, un amico che vedeva al bar. Un'ora prima dell'agguato, Noli con il cellulare di un'amica (il suo era privo di credito) aveva inviato a Bondanza un sms: "Stai esagerando a domani tu non ci arrivi, Enrico". All'origine del gesto un debito che il ferito aveva contratto per la riparazione della caldaia, un lavoro da 120 euro. Il tentato omicidio era avvenuto nel pomeriggio dell'Epifania a Vallegge, frazione di Crocefieschi, in Valle Scrivia. Noli suona e entra nella casa di Bondanza, chiede i soldi, ma davanti alla richiesta di rinviare ancora il pagamento spara tre colpi, uno colpisce al volto Bondanza che perde l'occhio destro. Questa la ricostruzione dei carabinieri. Bondanza era finito in rianimazione e sembrava spacciato: invece si è lentamente ripreso. Appena è riuscito a ricordare cosa gli era accaduto ha puntato il dito contro Noli. Nel frattempo in un istituto è morto l'anziano papà di Bondanza, che era in casa al momento del ferimento del figlio ma che non era stato in grado di dare spunti investigativi utili ai carabinieri, stroncato, dicono in Valle Scrivia, dal dolore per il figlio. Noli era stato subito il principale sospettato dei tre indagati. Contro di lui l'sms, il responso dello stub "compatibile" e una cellula telefonica che smentiva che lui all'ora dell'agguato fosse a casa, come diceva. La svolta nei giorni scorsi quando le condizioni di Bondanza sono migliorate e dall'ospedale San Martino di Genova è stato trasferito in un centro di rieducazione psicomotoria alla Spezia: sentito più volte dai carabinieri, ha indicato in Noli l'uomo che gli ha sparato. "E' stato lui!", assicura. Il magistrato titolare delle indagini Massimo Terrile chiede ed ottiene l'ordine di custodia cautelare e dispone una perizia psichiatrica sul ferito, per confermare che le dichiarazioni di Bondanza sono consapevoli e certe. Gli investigatori non hanno dubbi, il quadro indiziario va tutto contro Noli. L'arrestato, ai carabinieri che lo arrestavano, ha gridato di essere innocente. L'indagine non è chiusa: potrebbero esserci altri indagati, persone che possono aver coperto Noli, magari l'amica che gli ha prestato il cellulare per inviare quel messaggio che lo ha fatto finire subito nel mirino degli investigatori.

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