ROMA. Il plenum del Csm si esprimerà domani sul trasferimento del pm di Palermo Nino Di Matteo alla Procura nazionale antimafia, proposto dalla Quinta Commissione del Csm all’esito di un concorso per la copertura di cinque posti da sostituto nell’ufficio diretto da Franco Roberti. L’esito dovrebbe essere scontato, visto che in Commissione c'è stata l’unanimità sia sulla scelta di Di Matteo, sia su quella degli altri quattro candidati indicati al plenum: si tratta di tre sostituti della procura di Roma (Francesco Polino, Barbara Sargenti e Maria Cristina Palaia) e uno della procura di Napoli Michele Del Prete. E’ da tempo che Di Matteo aspira alla Superprocura. Due anni fa il plenum gli aveva però preferito altri colleghi. Cinque mesi fa era stato invece lui a dire no al Csm che voleva assegnarlo alla procura di via Giulia, non all’esito di un concorso, ma con un trasferimento per ragioni di sicurezza. Un passo compiuto dai consiglieri dopo che un’intercettazione aveva fatto risalire l’allarme per la sua incolumità. «Lo devono ammazzare» ,aveva detto un mafioso alla propria moglie invitandola a non andare allo stesso circolo sportivo frequentato da Di Matteo.