Lunedì 23 Dicembre 2024

Sfregiata con acido, 3 interventi in due mesi: Gessica è tornata a casa

Un frame tratto dal video postato da Gessica Notaro sulla sua pagina Facebook

RIMINI. Gessica Notaro è stata dimessa dall’ospedale Bufalini di Cesena dove era ricoverata dal 10 gennaio scorso in seguito all’aggressione con l’acido subita dal suo ex compagno Edson Tavares, rinchiuso nel carcere di Forlì. La 28enne riminese, dopo quasi due mesi, torna a casa. Nelle ultime settimane la giovane ha subito tre interventi, due al volto e uno all’occhio sinistro, quello più compromesso dall’acido. L’operazione è riuscita ma bisognerà aspettare ancora qualche settimana per capire se potrà recuperare completamente la vista. Il Comune di Rimini è «Parte civile nei confronti di Lopes Edson Jorge Tavares accusato dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Rimini di numerosi delitti nei confronti della concittadina Gessica Notaro». E' quanto si legge in una nota pubblicata sul sito dell’ Amministrazione comunale riminese riguardo la vicenda della giovane sfregiata con dell’acido nelle scorse settimane. In particolare, viene spiegato, «è stato depositato presso il Tribunale di Rimini da parte dell’avvocato Moreno Maresi, a cui è stato affidato il patrocinio legale del Comune di Rimini, l'atto di costituzione che formalizza la volontà manifestata dall’ente all’indomani della brutale e spietata aggressione». Allora, la stessa Amministrazione riminese, sempre in una nota, definì la costituzione di parte civile «un atto doveroso per dimostrare vicinanza e sostegno a una giovane donna che è attesa da un lungo e non semplice percorso per riacquisire quella 'normalità' di cui è stata privata in maniera così drammatica e improvvisa". La costituzione di parte civile del Comune di Rimini, viene evidenziato nell’atto di costituzione depositato, «viene svolta al fine di collaborare all’accertamento dei fatti e quindi per ottenere la condanna dell’imputato alle pene di legge per i delitti ascritti, nonché al risarcimento integrale di tutti i danni subiti dalla costituita parte civile, oltre al rimborso delle spese di costituzione. Appare configurabile - si legge in un altro passaggio - in capo all’ente comunale un diritto soggettivo riferito alla prevenzione e repressione di ogni violazione che va ad incidere sulla tutela della libertà di determinazione della donna, essendo interesse concreto dell’ente preservare il proprio territorio da fenomeni riferibili a tali abusi».

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