PALERMO. Si sono finti medici dell'Inps e, con la scusa di una visita medica, sono entrati in casa di anziani pensionati, derubandoli di gioielli e denaro per un bottino complessivo di 18 mila euro. Nel mirino dei carabinieri sono finiti tre uomini e una donna della provincia di Siracusa e Catania, adesso ai domiciliari. Si tratta di Nicola Fiasché, di 30 anni, Veronica Crescimone, di 27 anni, di Avola; Massimiliano Corsaro, di 27 anni, Pietro, Ciadamidaro, di 26 anni di Adrano. Ad incastrarli sarebbero stati i filmati e alcune conversazioni WhatsApp, estrapolati dai loro telefoni cellulari. I carabinieri hanno trovato nella memoria dei cellulari di Fiaschè e Crescimone, diverse foto raffiguranti mazzette di banconote di diverso taglio e ancora gli indagati con addosso diversi monili in oro. In altri scatti si vedeva la località dove poco prima gli stessi avevano commesso il reato, mentre in altri filmati si vedevano gli indagati nell'atto di scambiarsi battute riferite a presunti furti appena consumati. Sette i colpi messi a segno tra le province di Palermo, Caltanissetta e Catania nel periodo compreso tra novembre 2015 e gennaio 2016. In alcuni colpi i rapinatori - con la scusa di poterli visitare meglio - avrebbero invitato le vittime a farsi consegnare le fedi o le collane indossate, riuscendo in questo modo a sottrarre loro anche i monili aventi un alto valore affettivo. Tra i primi episodi c’è quello del mese di gennaio 2016 ai danni di un’anziana signora di Alimena, alla quale i rapinatori avrebbero proposto la possibilità di un aumento della pensione per introdursi in casa. Una volta dentro, i ladri si sarebbero diretti verso la camera da letto da dove avrebbero sottratto quattromila euro in contanti e gioielli d’oro. I rapinatori sono poi scappati con una scusa, fuggendo a bordo un'auto. Dopo il furto, l'anziana si è resa conto di quanto le era accaduto e ha trovato la forza di chiedere aiuto ad alcuni vicini di casa. Una volta lanciato l'allarme, i carabinieri si sono messi alla ricerca dell'auto che è stata trovata sull’autostrada A19, direzione Catania, con evidenti segni di incidente stradale. I carabinieri di Petralia Sottana hanno dato esecuzione al provvedimento di misura cautelare agli arresti domiciliari, emesso dal Gip. presso il Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti dei presunti ladri.