CITTÀ DEL VATICANO. «Questa è cosa mia, è una opinione mia: le donne sono più coraggiose degli uomini», applauso scrosciante per il Papa. E chissà se Bergoglio ha in mente la giovinetta dallo sguardo determinato e i gesti decisi della tela del Caravaggio, quando parla di Giuditta, unica del suo popolo a continuare a fidarsi di Dio mentre l'esercito di Oloferne assediava la città.
«Giuditta, lo sappiamo, - spiega papa Francesco davanti a oltre seimila persone riunite in aula Paolo VI per l'udienza generale - ha parlato al popolo tanto, e poi, coraggiosa se ne è andata e ha cercato il modo di avvicinarsi al capo dell'esercito ed è riuscita a tagliargli il capo, a sgozzarlo; è coraggiosa nella fede e nelle opere. Giuditta, di fatto, ha un suo piano, lo attua con successo e porta il popolo alla vittoria, ma sempre nell'atteggiamento di fede di chi tutto accetta dalla mano di Dio, sicura della sua bontà».
Da Giuditta alle «nonne»: «se facciamo un po' di memoria - dice il Papa, ancora a braccio - quante volte abbiamo sentito parole sagge, consigli coraggiosi da persone umili da donne umili che uno pensa, senza disprezzarle, ma pensa che fossero ignoranti, ma sono parole della saggezza di Dio, le parole delle nonne, quante volte le nonne sanno dire la parola giusta la parola di speranza perchè hanno l'esperienza della vita, si sono affidate a Dio e Dio ha dato questo dono di dargli il consiglio di speranza».
Prima dell'udienza generale, nella galleria dell'aula Paolo VI, il Papa benedice la scultura per Lampedusa, otto quintali dell'artista pistoiese Mauro Vaccai, che sarà istallata nel porto dell'isola simbolo della accoglienza ai migranti.
E, sempre prima che cominci l'udienza generale, ha salutato i membri del coro anglicano di Westmister che questa sera animerà i vespri ecumenici presieduti dal Papa nella basilica di San Paolo fuori le mura. Alla fine dell'udienza, invece, papa Francesco saluta la vedova del pm argentino Nisman, con le due figlie, che erano tra le persone ammesse a salutare al «baciamano».
Nisman è stato trovato morto con un colpo alla testa nel suo appartamento di Buenos Aires il 18 gennaio 2015, poche ore prima di una prevista comparizione in Parlamento per illustrare la sua denuncia contro Cristina Kirchner, accusata di aver tramato in segreto per escludere la pista iraniana dalle indagini sull'attentato antiebraico a Buenos Aires, che nel 94 ha causato 85 morti. Ammesso al «baciamano» anche l'attore ed ex governatore della California, Arnold Schwarznegger.
Grande entusiasmo dei brasiliani che accolgono papa Francesco quando entra in aula e sventolano le loro bandiere nazionali. «I brasiliani, se vogliono andare dalla Madre a Aparecida - augura più tardi papa Francesco, di fronte alle loro grida di entusiasmo - possano farlo».
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