PALERMO. Dopo le forti piogge, venti e torrenti in piena che hanno flagellato la Sicilia nelle scorse ore, si inizia a fare la conta dei danni.
Le province di Agrigento, Messina, Trapani, Palermo e Catania sono quelle più colpite.
A Messina, nella frazione di Galati abitazioni e attività commerciali sono a rischio per via delle mareggiate causate dal forte vento di queste ore.
Continua a piovere anche a Catania, dove sono caduti mediamente 130 millimetri di pioggia, a cui si è aggiunta l'acqua proveniente dai paesi etnei e quella scaturita dallo scioglimento della neve. Allagamenti si sono registrati lungo il viale Kennedy e le vie San Giuseppe la Rena e San Francesco la Rena, dove sono stati necessari interventi con pompe idrovore. Diverse le segnalazioni di automobilisti rimasti intrappolati nell'acqua alta e tratti in salvo dai vigili del fuoco.
La situazione è di certo più critica nella zona industriale, dove il livello dell'acqua ha superato anche i 50 centimetri. Il sindaco di Catania, Enzo Bianco, ha annunciato che chiederà lo stato di calamità per i danni all'agricoltura e in particolare ai giardini d'aranci e ha sollecitato i governi nazionale e regionale a studiare un piano straordinario per la sistemazione delle strade della Città metropolitana.
E' proprio nelle campagne che si registrano i danni maggiori. Smottamenti nei campi coltivati a ortaggi sempre nel Catanese, mentre si temono danni all'apparato radicale degli agrumi. Agrumeti completamente inondati a Francofonte (come si vede nella foto), nel Siracusano. A rischio anche l’area agrumicola del Messinese. In provincia di Palermo, a Castronovo di Sicilia i pescheti sono in serio pericolo. A fare un bilancio drammatico delle campagne è la Coldiretti Sicilia, che da ore sta monitorando i danni alle colture.
Non solo, pioggia e torrenti in piena hanno reso ancora più difficile la già provata viabilità interna e molti agricoltori hanno serie difficoltà a raggiungere le aziende.
Danni al comparto agricolo e zootecnico ibleo e della Sicilia del Sud Est sono stati segnalati anche da Confagricoltura Ragusa. Il presidente provinciale Antonino Pirrè e il direttore Giovanni Scucces lanciano un appello alle istituzioni regionali e nazionali affinchè in tempi rapidi possa essere declamato lo stato di calamità naturale. «La Regione si attivi immediatamente, senza perdere tempo, per operare nel migliore dei modi e dichiarare lo stato di calamità naturale dopo l'intensa pioggia torrenziale che si è abbattuta nelle ultime ore in provincia di Ragusa e che ha creato notevoli danni strutturali alle aziende agricole oltre che danneggiare le produzioni - dicono Pirrè e Scucces - Fiumi esondati, campi allagati ma anche muri crollati e aziende praticamente sott'acqua. Non è facile capire quali siano le perdite economiche ma sicuramente le zone più danneggiate, ovvero il modicano, lo sciclitano e l'ispicese, non possono attendere tempi lunghi».
Secondo la Coldiretti con la Sicilia e la Calabria nelle campagne italiane si sarebbero registrati in totale danni per oltre 400 milioni di euro: sarebbe questa la stima di un inverno anomalo che ha portato precipitazioni violente, neve, gelo e vento. Sono andati distrutti interi raccolti di ortaggi, agrumeti e vigneti inondati o crollati sotto il peso della neve. Conseguenze pesanti anche sull'allevamento, con la moria di animali. Persino la produzione del latte è crollata del 50% per mucche e pecore stressate dal freddo.
Disagi alle condotte idriche a Pachino, nel siracusano, dove il sindaco Roberto Bruno ha avvertito la popolazione che l'acqua non potrà essere utilizzata per scopi alimentari. «Le intense precipitazioni abbattutesi ieri nei territori di Noto e Pachino - spiega il sindaco - hanno arrecato danni alla rete di distribuzione idrica, sia quella proveniente da Noto che da Rosolini. A seguito di ciò è stata rilevata la presenza di sedimenti nell'acqua e, per tale motivo, a titolo precauzionale e provvisorio, si fa divieto dell'utilizzo dell'acqua a uso potabile nonchè per il lavaggio di frutta e verdura, la preparazione di pasti ed ogni altro uso a questo assimilabile».
«I tecnici - aggiunge l'assessore ai Servizi idrici, Andrea Nicastro -, sono già intervenuti e l'entità del danno è ancora in fase di valutazione. Da ciò dipenderà la stima dei tempi di riparazione che ci auguriamo possano essere celeri. Nonostante l'ordinanza e i relativi divieti, si avvisano i cittadini che la casa dell'acqua di via Taranto è regolarmente in funzione e garantisce la normale erogazione».
Divieto dell'uso dell'acqua potabile anche a Modica, in provincia di Ragusa, a causa di infiltrazioni delle acque superficiali generate dalle forti piogge. La città è tra le più colpite dal maltempo delle scorse ore. In via Fontana, 30 auto sono state sommerse dall'acqua nei garage. I vigili del fuoco e la protezione civile hanno lavorato tutta la notte per recuperare i mezzi nei parcheggi sotterranei o comunque sotto il livello stradale. Domani mattina è attesa la visita del presidente della Regione, Rosario Crocetta. Con ordinanza sindacale sono stati chiusi anche il centro disabili, l'asilo nido e i centri anziani comunali.
Rimarranno chiuse anche domani le scuole a Sciacca (Agrigento). Lo ha deciso il sindaco Fabrizio Di Paola. Si attende il completamento delle verifiche tecniche sulla sicurezza degli edifici dopo il nubifragio di ieri. Inoltre, la chiusura al transito di alcune strade franate del centro abitato, rende necessaria l'individuazione di percorsi alternativi tuttora allo studio della polizia municipale.
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