FARINDOLA. Hanno lavorato per tutta la notte i soccorritori che stanno scavando sotto la neve che ha travolto l'hotel Rigopiano alla ricerca della trentina di dispersi che ancora mancano all'appello.
Con le temperature ampiamente sotto lo zero, i soccorritori hanno lavorato grazie all'ausilio delle fotocellule ma a ritmi ridotti: non ci sono infatti le condizioni di sicurezza necessarie per operare in maniera massiccia e, dunque, si è preferito ridurre il numero degli uomini impegnati.
Nel corso della notte le turbine e le ruspe hanno proseguito inoltre il lavoro per liberare la strada che sale all'hotel e consentire una migliore circolazione dei mezzi di soccorso.
Al momento sarebbero 4 i morti accertati e almeno 20 i dispersi. «La situazione è molto difficile, ma vogliamo ancora coltivare la speranza di trovare qualcuno vivo. In altre situazioni analoghe in passato è successo, anche dopo molte ore». Lo ha detto il viceministro degli Interni Filippo Bubbico a Penne, quartiere generale logistico dei soccorsi a pochi chilometri dall'albergo Rigopiano. Bubbico alle 8 presiederà una riunione con i responsabili dei soccorritori, tra cui vigili del fuoco, protezione civile, esercito e soccorso alpino.
Sulle polemiche per il ritardo fatale nell'evacuazione degli ospiti dell'albergo, Bubbico ha detto «non ho abbastanza elementi per poter dare un giudizio, non mi pare la priorità adesso».
«Da ieri sera stiamo lavorando in condizioni difficili nella ricerca di superstiti nella zona dell'Hotel Rigopiano. I cani spesso fiutano odori ma dobbiamo scavare per oltre 4, 5 metri prima di arrivare al terreno».
È il racconto di Matteo Gasparini, responsabile del Soccorso alpino della Valdossola che da ieri è impegnato a all'Hotel Rigopiano travolto da una valanga di neve. Con i tecnici della delegazione Valdossola anche quelli di Canavese, Cuneo, Mondovì, Valsusa, Valsangone. Le squadre sono partite ieri dopo che dal Coordinamento Nazionale della Protezione Civile aveva chiesto rinforzi. Cinque automezzi sono partiti stamattina alle ore 5 con l'obiettivo di dare il cambio agli operatori del CNSAS del Centro Italia.
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