
PALERMO. Un’escalation di violenza all’interno degli ospedali siciliani, soprattutto nei confronti di personale medico e paramendico. Ieri una dottoressa e un'infermiera sono state picchiate da due donne, suocera e nuora, al pronto soccorso del Civico. E’ intervenuto prima il personale della sicurezza e poi anche gli agenti.
Un altro episodio sempre ieri: un medico è stato aggredito all'Ismett dai familiari di una donna deceduta dopo essere stata ricoverata in gravissime condizioni. Anche in questo caso era stato necessario l'intervento della polizia.
Nelle scorse settimane, invece, a Catania un uomo, Mauro Cappaddonna, 47 anni, è stato arrestato da agenti della polizia di Stato della sezione Volanti della Questura di Catania poco dopo avere aggredito, assieme a altre quattro persone, il medico di turno nel pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele, che si era rifiutato di fornire l'identità di una donna che, ore prima, era stata medicata per un incidente stradale. Altri casi anche a Canicattì e Caltanissetta.
Il presidente dell’ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Palermo, Salvatore Amato sottolinea che da una parte c’è il disagio dei medici di dover lavorare necessariamente al fianco delle forze dell’ordine in mancanza di serenità, dall’altra gli stesso operatori sanitari non riescono a comunicare in modo opportuno sia con il paziente che con i suoi familiari.
“Alla luce di questi aspetti abbiamo fatto all’ordine due corsi nell’ultimo anno per la comunicazione, dall’altra viviamo in una società in cui la gente crede che chi entra in ospedale debba necessariamente uscire viva - spiega Amato - Se ciò non avviene la colpa deve ricadere su qualcuno. Viviamo in un mondo dove a tutto deve essere trovato un rimedio, ma la vita degli esseri umani ha un inizio e una fine. I medici possono e devono fare ciò che è di loro competenza per curare e sostenere il malato fino alla fine, ma alla morte spesso non c’è rimedio”.
Lo stesso arcivescovo Corrado Lorefice ha sentito la necessità di convocare in udienza i rappresentanti dell’ordine dei medici, il rettore dell’Università e i dirigenti sanitari per discutere su come gestire queste situazioni. “Spesso i medici lavorano in strutture sanitarie carenti - aggiunge Amato - e anche questo problema dovrebbe essere affrontato in modo tale da coinvolgere tutti gli attori per migliorare il sistema sanitario regionale e nazionale, interessando i politici, i dirigenti sanitari per arrivare al personale medico e paramedico”.
Il presidente regionale degli anestesisti rianimatori ospedalieri, Emanuele Scarpuzza sottolinea che: “E’ necessario ripristinare posti di polizia all’interno del pronto soccorso, nei luoghi di maggior afflusso di gente. I medici non lavorano più in serenità e le guardie di sicurezza privata sono numericamente inadeguate alle necessità di prevenzione e sicurezza degli ospedali”.
Il direttore generale dell'Arnas Civico Giovanni Migliore definisce “vili e ingiustificabili” gli episodi di violenza, verificatisi ieri nei confronti di medici e infermieri durante lo svolgimento del loro lavoro ed esprime: “Vicinanza e solidarietà ai professionisti di Ismett, aggrediti dai parenti di una paziente deceduta nell'Istituto, e del pronto soccorso dell'ospedale Civico, minacciati e assaliti solo per una diversa valutazione sulla terapia di una paziente cronica, che avrebbe potuto e dovuto essere trattata dal proprio medico di fiducia, senza recarsi in area d'emergenza”.
“Nonostante i responsabili siano stati immediatamente identificati e denunciati - aggiunge Migliore - non si può non sottolineare che eventi così deprecabili, accrescono la preoccupazione di coloro che nelle nostre strutture assicurano prestazioni di eccellenza e si dedicano quotidianamente ai pazienti, con sacrificio e abnegazione”.
5 Commenti
Rosario Martino
18/01/2017 11:22
I nostri medici non si toccano, perchè sono i migliori al mondo, e le nostre università per quanto concerne medicina sono fiore all'occhiello, e lo dice uno che è vivo grazie a loro, che ha una disabilità del 100%, ma vivo. Mai nessuno parla di andare a fare una manifestazione al Ministero o all'Assessorato dove mettono i paletti ai medici per non permettergli di lavorare per scienza e coscienza. Ricordate che ogni NO che dicono, lo dicono contro la loro volontà, e per costrizione, perchè sono sempre impiegati pubblici, e devono seguire anche se a mala voglia le direttive del Ministero, o dell'assessorato. E li che dovremmo andare.
Lampione
18/01/2017 14:02
Bravo Sig Rosario. Questo è un problema che affligge gli ospedali da anni. In passato sono state richieste da parte dei medici dell'ospedale Civico aiuto ma sia il Direttore Migliore che l'assessorato hanno fatto finta di nulla. Il risultato è che medici e infermieri non si devono preoccupare solo della salute dei pazienti ma anche della loro salute....
Mario1
19/01/2017 09:28
Ho visto il filmato e ho seguito l'arrivo degli energumeni, con classico abbraccio e baci all'autista dell'ambulanza, poi la ricerca della vittima fra i reparti e la scorribanda fra i corridoi. Scena tipica di una spedizione per punire uno sgarro. Forse tra film sulla violenza e realtà non c'è alcuna differenza. Queste scene non sono tratte da un set cinematografico, è pura realtà. Per rimettere ordine in questa società, bisognerebbe avere meno comprensione e ritornare alle regole del buon vivere. " Chi sbaglia, paga! "
Marco
18/01/2017 13:01
Le guardie private non servono a niente spesso nemmeno i carabinieri li presenti
king
18/01/2017 16:12
Bisogna far lavorare: la polizia i carabinieri ecc
gioanni
18/01/2017 17:38
bisogna dare pene severe per questi quattro sciacalli e violenti, del resto se in quel momento entra al p.s. un codice rosso come si puo pensare che un medico ferito possa dare il suo aiuto a chi in quel momento necessita di un intervento che gli possa salvare la vita.per cui oltre al pagamento dei danni alle cose e alle persone si pensi ad una pena dedentiva o in alternativa a lavori umili presso strutture dove il dolore e la sofferenza si tocca con mano.
Gaspare Barraco
18/01/2017 22:43
Una vergogna per la Sicilia. Se un medico sbaglia si può presentare una denuncia. La violenza fisica deve essere prevenuta e scoraggiata! Ing.Gaspare Barraco.Marsala.