NAPOLI. Bimbi per confezionare dosi di cocaina o per consegnarle, altri minori coinvolti, insieme con numerose donne, estorsioni ai pusher e a un ristoratore. È lo spaccato di una indagine dei carabinieri, coordinati dalla Dda di Napoli, che hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare a carico di 45 persone contro il clan Elia.
Il ristoratore era costretto dai capi clan a regalie e il pizzo era imposto anche ai gestori delle «piazze di spaccio».
Le 45 persone sono ritenute a vario titolo responsabili di associazione di tipo mafioso e di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, spaccio di droga, estorsioni e detenzione e porto illegale di armi, reati aggravati dal metodo mafioso.
Ricostruito dagli investigatori l'organigramma del clan camorristico degli «Elia», che controlla gli affari illeciti nel centro di Napoli dalla zona del «Pallonetto a Santa Lucia», tra piazza del Plebiscito e via Santa Lucia, a ridosso del lungomare, del Borgo Marinari e di via Partenope.
Durante l'attività investigativa che stamattina ha portato al blitz, i militari hanno ripreso, con una microcamera installata nella zona del Pallonetto di Santa Lucia, una "stesa": il tutto è avvenuto lo scorso 3 luglio. Nel video si vedono sei giovani, a bordo di scooter, mentre sparano numerosi colpi d'arma da fuoco in strada, a scopo intimidatorio.
I bambini coinvolti nel confezionamento delle sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), alcuni anche di appena 10 anni, è emerso, sono tutti appartenenti ai nuclei familiari dei pusher. Prese anche 17 donne, alcune delle quali gestivano le piazze di spaccio. Sequestrate numerose dosi di dosi di droga e anche armi, tra cui una mitraglietta.
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