ROMA. Ancora casi di meningite in Italia, un uomo è morto a Roma. E solo negli ultimi due giorni ci sono state tre persone ricoverate in Toscana, un'altra a Roma, una a Genova, una a Sulmona ed una a Brescia. Non si tratta però di una 'escalation' e «non c'è una situazione di allarme», ribadisce il direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss) Gianni Rezza, ricordando come ogni anno nel nostro Paese si registrino in media circa 1.000 casi di infezione da meningite e ribadendo l'importanza della vaccinazione come unica arma per prevenire o attenuare le conseguenze della malattia. È morto di meningite al policlinico Umberto I di Roma il 50enne originario di Alatri (Frosinone), ricoverato in gravi condizioni il 31 dicembre scorso. L'uomo era affetto da meningite da pneumococco, una forma non contagiosa. Da diversi giorni aveva febbre molto alta. Nel nosocomio resta ricoverata una 14enne originaria di Palestrina, colpita da meningococco in corso di tipizzazione. Le sue condizioni sono migliorate. E oggi si è riunito il gruppo di monitoraggio della Regione Lazio, costituito nella seconda metà di dicembre 2016, che non ha rilevato incrementi di casi di meningite rispetto al periodo precedente (2001-2015). In Toscana, nelle ultime ore, sono stati registrati tre casi di meningite, due di tipo B, a Livorno e nel Fiorentino, e una ventenne di Prato affetta da meningococco di tipo C, che sta meglio. In Liguria, un uomo di 67 anni di origini indiane e residente a Genova si trova ricoverato all'ospedale Galliera per una meningite batterica da pneumococco: è il secondo caso accertato in Liguria. Il primo caso si era verificato a Chiavari in una donna peruviana, ora ricoverata in gravi condizioni al San Martino di Genova e risultata affetta da meningite da meningococco di tipo B. Un altro caso da pneumococco si è inoltre registrato a Sulmona, in un uomo di 84 anni. E un 20enne è stato ricoverato a Brescia: le analisi hanno confermato la presenza di meningococco di tipo C. Il giovane non sarebbe in gravi condizioni. Ogni anno in Italia sono circa mille le persone colpite dalla meningite ed il 10% di chi la contrae non sopravvive: per questo, la vaccinazione è fondamentale, come ribadisce anche Ranieri Guerra, direttore generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute, secondo cui «è un grave errore dire che siamo in presenza di un'epidemia di meningite». In media, il 50-60% dei pazienti guarisce completamente, mentre il 30% sopravvive riportando conseguenze anche molto gravi (15 bambini su 100 hanno complicanze così gravi da richiedere protesi acustiche o degli arti, riportano cicatrici invalidanti, seri problemi alla vista, deficit neuro-motori) con un costo umano, sociale e sanitario altissimo. Va però ribadito, afferma Rezza, che «non c'è un allarme generalizzato: considerando appunto che i casi di meningite batterica ogni anno in Italia sono circa mille, ciò vuol dire che si registrano comunque diversi casi al giorno; inoltre, ogni anno si segnalano quasi 200 casi di infezione da meningococco, di cui la metà è di tipo C, e ciò vuol dire più di un caso ogni due giorni». D'inverno, poi, i casi sono più numerosi. È dunque «normale che si registrino, soprattutto in questo periodo - sottolinea - casi sporadici di meningite». Invece, precisa, «diversa è la situazione della Toscana, dove c'è stato un aumento di casi per uno stesso ceppo virulento di meningococco C». Bisogna pertanto distinguere: «Quella toscana è una situazione che va seguita, ma per il resto - conclude Rezza - tutto rientra purtroppo nella normalità, ed a questo punto è più che mai importante mantenere alta la copertura vaccinale».