Lunedì 18 Novembre 2024

Torna il terrore a Scampia: un morto e un ferito in un agguato

NAPOLI. Un'esecuzione senza scampo, studiata e attuata con freddezza, riaccende le luci sul controllo degli affari illeciti a Scampia, periferia di Napoli, quartiere meglio noto come il supermarket della droga. Vittima dei sicari, in un omicidio contrassegnato ancora da tante zone d'ombra, è Francesco Angrisano, pregiudicato ed esponente in ascesa del clan camorristico 'Vanella-Grassì, ribattezzati 'Giratì da quando si opposero al clan egemone dei Di Lauro nell'interminabile faida di Scampia. Se si è trattata di una faida interna al clan dove, dopo l'arresto nel maggio scorso del reggente Umberto Accurso si stanno ridisegnando le gerarchie, o di un atto di guerra che riaccende lo scontro tra le varie fazioni rivali, lo chiariranno le indagini affidate alla Squadra mobile della Questura di Napoli. Al momento, però, sembra prevalere la pista di un regolamento interno allo stesso clan, anche se gli stessi inquirenti fanno presente che è presto per trarre conclusioni.  Angrisano, 30 anni, detto 'Cioppettò, era in compagnia di un'altra persona, Antonio Pandolfi, un 23 enne del Rione don Guanella con precedenti per reati contro il patrimonio che ora lotta tra la vita e la morte all'ospedale Cardarelli di Napoli. Anche lui è considerato riconducibile al clan Vanella-Grassi, ma gli inquirenti non sono sicuri che fosse tra gli obiettivi della spedizione di morte. Potrebbe essersi trovato al posto sbagliato nel momento sbagliato, considerato che nei paraggi c'è un'affollata sala scommesse: ed è questo un altro degli aspetti che andrà chiarito nelle prossime ore.  Angrisano, il vero obiettivo, era nei pressi della sua abitazione, all'interno del parco Diana, lotto G di Scampia, regno dei 'Giratì, quando - erano quasi le 15 - è stato raggiunto da una sventagliata di colpi tutti calibro 9. Tanti, quelli ritrovati per terra, tredici per l'esattezza, partiti probabilmente anche da una mitraglietta. Due i killer, arrivati in scooter, che avrebbero partecipato all'azione e che hanno fatto perdere le proprie tracce.  Sia Angrisano che Pandolfi sono stati soccorsi da alcuni abitanti della zona e accompagnati in ospedale. Per Angrisano si è rivelata una corsa inutile. Pandolfi, che è stato raggiunto da un colpo solo all'emitorace, è in condizioni critiche anche se i sanitari non disperano di poterlo salvare.

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