BRUXELLES. «Se confrontiamo Italia e Grecia vediamo che fino all'80% dei migranti che attraversano il mar Egeo sono profughi, mentre la maggioranza di quelli che arrivano in Italia dal Mediterraneo centrale, anche in questo caso l'80%, sono irregolari. Non intendiamo cambiare i criteri» delle nazionalità da ricollocare. Così il commissario Ue Dimitris Avramopoulos a chi chiede se non si pensi a una modifica dei criteri per le nazionalità da ridistribuire, visto che in Italia non ci sono abbastanza siriani ed eritrei candidabili. «La Commissione europea ha chiuso la procedura di infrazione a Grecia e Italia per la raccolta delle impronte digitali Eurodac», annuncia il commissario Ue alla Migrazione e Affari interni Dimitris Avramopoulos. Parlamento e Consiglio Ue hanno trovato un accordo informale sul cosiddetto 'freno d'emergenza' per la sospensione dell'esenzione dei visti. Lo annuncia il Parlamento europeo in una nota. L'intesa sarà messa al voto oggi nella commissione parlamentare competente, per poi passare al vaglio della plenaria dell'Eurocamera, probabilmente la settimana prossima, e del Consiglio Ue. Il meccanismo, secondo il relatore della proposta, lo spagnolo Augustin Diaz de Mera (Ppe), «faciliterà l'immediata valutazione delle proposte per la liberalizzazione dei visti per Georgia e Ucraina», ma aiuterà anche nel caso della Turchia. Il meccanismo permetterà a Commissione Ue e Stati membri di ripristinare «velocemente» e «con facilità» il regime dei visti nei casi di «un sostanziale aumento del numero di nazionali di un Paese che restano irregolarmente sul territorio dell'Unione»; «di un sostanziale aumento di richieste di asilo prive di fondamento»; «o in mancanza di collaborazione per la riammissione di migranti rimpatriati».